– “Riconoscere ai lavoratori dell’edilizia la possibilità di accedere, veramente e concretamente, alla pensione anticipata, e’ un obiettivo sacrosanto che va portato a compimento”. Lo dichiara Cesare Damiano, già ministro del Lavoro, membro del cda Inail. “È da anni che la questione è stata posta nel dibattito parlamentare, ma mai risolta. Adesso è in discussione alla Commissione Lavoro della Camera. L’accesso all’APE sociale, per il lavoratore edile, è il più delle volte inaccessibile per via dei 36 anni di contributi richiesti. Infatti, il lavoro nei cantieri, essendo caratterizzato da discontinuità, non consente alla maggior parte di questi lavoratori di raggiungere questo traguardo. Le soluzioni possono essere due: l’inserimento nell’elenco dei lavori usuranti, che consente di andare in pensione con le vecchie Quote del 2007 del secondo Governo Prodi; oppure, l’abbassamento da 36 a 30 degli anni richiesti dall’APE sociale. Questi lavoratori, occorre ricordarlo, sono tra i più soggetti agli infortuni sul lavoro”, conclude.
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