“Oggi si apre il confronto tra Governo e parti sociali sul tema delle pensioni. Il ministro del Lavoro Marina Calderone, dopo le misure-ponte della legge di Bilancio, ha annunciato una riforma “strutturale” del sistema. Questo intervento, che ci auguriamo arrivi a buon fine, è la condizione di partenza per superare la legge Fornero, che non è mai stata cancellata, al di là delle dichiarazioni propagandistiche e delle promesse elettorali”. Lo afferma in una nota Cesare Damiano, già ministro del Lavoro e presidente dell’associazione Lavoro&Welfare. “La chiave di volta è quella di introdurre un criterio universale di flessibilità nell’uscita dal lavoro verso la pensione, mano a mano che, con il passare del tempo si restringe, fino a scomparire, la platea dei lavoratori cosiddetti “retributivi” – aggiunge -. Il modello di flessibilità deve tener conto, ovviamente, della diversa condizione dei lavori gravosi e usuranti”.
“Accanto a questo si tratta di assicurare ai giovani una pensione di garanzia dignitosa, nonostante la discontinuità del lavoro, valorizzando i loro contributi: ad esempio, attraverso il riconoscimento dei periodi formativi; di riconoscere il lavoro di cura ai fini contributivi, in particolare quello delle donne; infine, di tornare a valorizzare e rilanciare la previdenza complementare, anche attraverso un nuovo periodo di silenzio assenso per l’iscrizione ai Fondi. Occorrerà anche aprire un confronto sul tema della indicizzazione delle pensioni, dopo il taglio effettuato dall’ultima legge di Bilancio”.