Pensioni e reddito, il giorno della verità

Tutto dipende dal vertice di questa mattina. C’è fretta di chiudere con il Consiglio dei ministri questa sera, accelerare, non rinviare. Una corsa contro il tempo in modo che la conversione in legge del decretone consenta di introdurre reddito di cittadinanza e quota 100 entro aprile, in piena campagna elettorale per le europee.  Tanta confusione e frenesia nel governo.

Bollinature della Ragioneria dello Stato che non arrivano perchè non ha ricevuto i testi definiti e la relazione tecnica che accompagna il decretone che contiene il reddito di cittadinanza e Quota 100. Conti e cifre che non tornano, con i 5 Stelle che ad arte fanno sapere che il problema è più che altro della Lega che insiste nel dare subito il Tfr agli statali che vogliono andare in pensione a 62 anni e 38 di contribuzione. Ma per anticipare l’indannità ed evitare di darle dopo 12-24 mesi dall’uscita sarebbe necessaria una convenzione con l’Abi. Il punto, spiegano i grillini, è che le banche dovrebbero anticipare le risorse ma chiedono interessi molto alti. Un punto sul quale il M5S non è disposto a cedere, temendo le critiche della base e la perdita (di consensi in piena campagna elettorale per le europee.

Non c’è ancora una soluzione, così come non c’è sul reddito di cittadinanza. Non si capisce quando e da chi verranno assunti i cosiddetti navigator che dovrebbero seguire per mano chi ottiene il reddito nella ricerca di un posto di lavoro. Inoltre al Tesoro sono tanti i dubbi sulle coperture.

 

 

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