E’ in corso il nuovo incontro tra governo e sindacati sulle pensioni. Al tavolo per il governo oltre il premier Paolo Gentiloni, anche i ministri Madia, Padoan e Poletti. Per i sindacati i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Camusso, Furlan e Barbagallo. Sul tavolo il tentativo dell’esecutivo di portare a casa un’accordo sui temi previdenziali, dal blocco dell’età pensionabile per il 2019 per i lavori gravosi alla revisione del meccanismo dell’aspettativa di vita.
All’ultimo incontro previsto per cercare di trovare la quadra sul fronte previdenziale, il premier si presenta con un pacchetto e chiede a Cgil, Cisl e Uil di siglarlo facendosi in cambio garante del fatto che sarà introdotto subito in Parlamento, blindandolo di fatto rispetto alle mire di modifica dei partiti.
Al problema dei giovani e delle donne sarebbe stato dedicato un passaggio del documento non contemplato nella versione precedente. Sarebbero stati inclusi tra i lavori gravosi, esclusi dall’aumento dell’età pensionabile dal 2019, anche i siderurgici di prima fusione e stabilita la partecipazione certa delle parti sociali alle due commissioni, quella che dovrà innovare il meccanismo con cui calcolare l’impatto delle aspettative di vita sull’età di pensionamento e quella che studierà la separazione tra previdenza e assistenza.
‘Siamo convinti che nell’ambito di una Legge di Bilancio che già, pur con risorse limitate, viene incontro a numerose esigenze sociali e espresse dal mondo del lavoro, abbiamo messo insieme in queste tre settimane un pacchetto di misure molto rilevante e sostenibile. Dal nostro punto di vista è un buon risultato. Un risultato di cui la condivisione del mondo sindacale è requisito importante. Parliamo spesso dell’importanza del dialogo con le parti sociali, un dialogo che è forte quando produce risultati’, ha detto Gentiloni durante l’incontro. E ha sottolineato: ‘Più sostegno il pacchetto avrà dalle forze sindacali, più sarà forte nel trovare spazio compiuto nella Legge di Bilancio’.
Un modo per mettere pressione alla
Cgil, che ha fin qui espresso la sua contrarietà alle proposte dell’esecutivo che invece sono state giudicate positive dalla Cisl. Dal canto suo il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, ha tenuto una posizione di mezzo e precisato al che sul tavolo non c’è uno sciopero generale: ‘La stessa Camusso ha parlato di mobilitazione. Per noi è fondamentale che ci sia un impegno per le future pensioni dei giovani, perché senza contribuzione figurativa nei periodi di disoccupazione i loro assegni sono a rischio. Bisogna abbassare l’età di uscita delle donne togliendo un anno per ogni figlio avuto e considerando il lavoro di cura fatto in casa’.
Anche alla Uil sembra andare incontro Gentiloni, visto che il governo concorda sulla necessità di dare priorità alla discussione sul tema della sostenibilità sociale dei trattamenti pensionistici destinati ai giovani, come recita il testo presentato ai sindacati, secondo quanto riferiscono delle fonti. Ciò, spiega il documento,-al fine di assicurare l’adeguatezza delle pensioni medio-basse nel regime contributivo, con riferimento sia alla pensione anticipata sia a quella di vecchiaia.
Il testo precisa che l’esenzione è condizionata allo svolgimento di attività gravose da almeno 7 anni nei 10 precedenti il pensionamento, nonché, al fine degli effetti per il requisito anagrafico, al possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni. Inoltre si sancisce la partecipazione certa delle parti sociali alle Commissioni sulle aspettative di vita e sulla separazione assistenza-previdenza.