C’è una novità che riguarda gli oltre 16 milioni di pensionati presenti a oggi nel nostro Paese (dati del 2020 rielaborati e diffusi dall’Istat). Si tratta di un nuovo assegno, se non proprio in formato maxi, sicuramente molto sostanzioso. È quello che percepiranno a partire dalla prossima estate i titolari di pensione con un reddito annuo che non superi la soglia stanziata dal governo negli ultimi interventi in materia economica, tra cui il decreto Energia approvato per far fronte alle difficoltà di milioni di italiani.
Il nuovo maxi cedolino è previsto dal nuovo decreto Aiuti anche per i “prepensionati” e per chi a giugno avrà percepito, ma sempre con gli stessi vincoli, l’indennità di disoccupazione. Questo è quanto illustrato dal premier Mario Draghi durante l’ultima conferenza stampa di questa settimana, svoltasi con anche la presenza del ministro competente Daniele Franco (titolare del dicastero dell’Economia e delle Finanze).
Si parla di un nuovo bonus una tantum che di fatto si aggancerà anche alla cosiddetta 14esima, anch’essa in pagamento in estate (in particolare durante la seconda parte di luglio) con lo stesso cedolino, di cui a oggi beneficiano i pensionati con un reddito personale annuo inferiore ai 13.659,88 euro.
L’ultima versione del decreto redatta dai tecnici di Palazzo Chigi per il definitivo passaggio in Consiglio dei ministri include nel bacino del bonus anche coloro che già oggi risultano percettori di uno o più trattamenti pensionistici. E rientra anche chi usufruisce dell’assegno sociale e di quello di accompagnamento alla pensione (previsto solitamente per gli “esodi”).
Per tutti questi soggetti vale il tetto di reddito annuale di 35 mila euro inserito proprio nell’ultimo decreto Aiuti per coloro che percepiranno i 200 euro di agevolazioni annunciati. Nella platea sono compresi anche i lavoratori che entro la fine del prossimo mese di giugno risulteranno destinatari di indennità di disoccupazione. E in extremis sono entrati anche i possessori di Reddito di cittadinanza e i lavoratori cosiddetti “stagionali”.
Per arrivare al tetto dei 35mila euro vengono presi in considerazione i redditi di qualsiasi natura. Ma esiste anche un elenco di voci escluse dal calcolo. A cominciare della casa di abitazione, ma anche dai trattamenti di fine rapporto e dall’assegno unico. E a non incidere sono anche gli assegni familiari, gli assegni di guerra, gli indennizzi ai soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, le indennità di accompagnamento e quelle per i ciechi parziali e per i sordi prelinguali.
L’importo della cosiddetta 14esima invece varia a seconda degli anni di contribuzione maturati (con parametri diversi per lavoratori dipendenti e autonomi): si va da 437 a 655 euro per i pensionati con almeno 64 anni d’età e un reddito individuale inferiore a 1,5 volte l’importo della pensione minima (che su base annua equivale a 10.244,91 euro lordi).
Per i pensionati sempre sopra la soglia anagrafica dei 64 anni e con un reddito individuale compreso tra una volta e mezzo e due volte il trattamento minimo (quindi sotto i 13.659,88 euro lordi l’anno), il “valore” della 14esima oscilla, anche in rapporto agli anni di versamenti contributivi, tra i 336 e i 504 euro.