Pensioni, l’appello dei sindacati: gravi rischi per chi ritira allo sportello

Può il Coronavirus mettere a rischio anche i pensionati? No, non è un’esagerazione, perché vi è veramente una preoccupazione diffusa tra gli operatori di sportello che – a partire da domani – saranno chiamati a occuparsi dell’erogazione delle pensioni. L’appello è stato lanciato dai lavoratori di Poste Italiane che, rappresentati dai sindacati di categoria, hanno chiesto alla società di prendere opportune precauzioni per limitare i rischi di contagio.

Pensioni, gravi rischi per chi ritira allo sportello: cosa c’entra il Coronavirus

Il Coronavirus ha spinto il Governo italiano a correre ai ripari. Per evitare il diffondersi dell’epidemia, quindi, le autorità hanno preso appositi provvedimenti, volti a ridurre il numero di contagiati e ad evitare una diffusione del virus smisurata. Da qui la decisione di evitare, rinviare o annullare manifestazioni ed eventi che, a causa del numero elevato di partecipanti, potrebbero far aumentare o favorire i casi di contagio.

Tenendo conto di quello che sta succedendo in Italia, dunque, i lavoratori di Poste Italiane – come accennato sopra – si sono rivolti ai propri superiori affinché, in vista del ritiro delle pensioni di marzo, opportune precauzioni venissero prese durante gli orari di ricevimento dei propri clienti. Chi ritirerà la propria pensione in contanti, considerando l’affollamento degli uffici che si verifica in queste occasioni, sarà di fatto esposto a rischi non indifferenti. Per questo motivo, mosso da questa preoccupazione, il sindacato Cisl Slp ha chiesto un incontro per sapere come l’azienda abbia intenzione di procedere in questo senso.

Pensioni di marzo, l’appello dei sindacati

In attesa che delle indicazioni precise vengano date ai lavoratori (non solo a livello locale ma anche centrale), i sindacati hanno invitato i pensionati a procedere con il ritiro dell’assegno pensionistico tramite strumenti elettronici di pagamento  o ritiro di contanti, evitando quindi di recarsi agli sportelli e di causare sovraffollamento.

Per non creare disagi, comunque, è stato chiesto a Poste Italiane di potenziare opportunamente i cash dispenser, proprio in vista dell’auspicabile maggiore utilizzo.

Pensioni, chi sono i soggetti più a rischio

I soggetti più a rischio, però, rimangono sopratutto i pensionati con assegno minimo che, come dimostrano i dati, sono quelli che in numero maggiore si recano agli sportelli per ritirare la propria pensione (e che raramente prediligono il ritiro tramite bancomat). Questi, a differenza dei redditi più alti che associano le pensioni ai propri conti corrente e/o alle carte di credito, non si sono ancora attrezzati per procedere con pagamenti diversi da quello del ritiro personale allo sportello.

Per tutti coloro i quali si trovano in questa condizione, dunque, vanno studiate azioni utili a limitare le possibilità di contagio, considerando anche il fatto che proprio gli anziani – come gli esperti hanno più volte sottolineato – sono i soggetti più a rischio.

Intanto, per far fronte a queste richieste, è stato fissato un incontro tra l’azienda e i rappresentanti dei lavoratori martedì 3 marzo.

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