Pensioni per le casalinghe, le novità del 2024

Anche per le “casalinghe” e in generale per coloro che scelgono di occuparsi della casa e della famiglia invece di svolgere lavoro autonomo o dipendente, c’è la possibilità di andare in pensione. Gli strumenti possibili sono due: il “fondo casalinghe” (opzione che l’Inps offre in alternativa ai contributi volontari) o la pensione sociale (che può essere ottenuta senza versare contributi, ma ha un importo minore). Per entrambe esistono requisiti e procedure specifiche, vediamo nel dettaglio come usufruirne così da poter avere uno scivolo anche quando non si è più in età da lavoro.

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Il fondo pensione per le casalinghe e come iscriversi

Come detto il primo strumento è il cosiddetto “fondo casalinghe”, dedicato a tutte le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari. L’Inps mette quindi a disposizione questo strumento per i cittadini che non lavorano per prendersi cura di casa e famiglia. La sua funzione è quella di garantire a chi non è né dipendente né lavoratore autonomo di versare tutti i contributi necessari per ottenere una pensione in età avanzata.

Il Fondo prevede il versamento di alcuni contributi. Ci si può iscrivere dimostrando all’Inps di non avere né un’attività in proprio, né un contratto di lavoro dipendente di alcun tipo e poi presentare la domanda sul portale dell’Istituto. La richiesta viene accettata in automatico una volta presentata tutta la documentazione.

I contributi minimi

A quel punto si ricevono i bollettini che indicheranno come versare i proprio contributi. Non c’è un importo prefissato, ma il minimo è di 26 euro al mese. I contributi, però, rimangono silenti, cioé se non sono utilizzati non potranno essere sfruttati, né per la ricongiunzione con altre gestioni né per la totalizzazione. Il trattamento pensionistico ammonta a mille euro al mese, se si rispettano i contributi minimi per un totale di 35 anni.

L’alternativa per le persone che non hanno accumulato sufficienti contributi per ottenere una pensione di vecchiaia è la pensione sociale. Destinato a coloro che hanno almeno 67 anni e sono in condizioni di difficoltà economica, l’assegno integra ogni mese un reddito aggiuntivo. L’importo totale spetta però solamente ai beneficiari che dichiarano un reddito pari a zero.

Negli altri casi, il calcolo avviene sottraendo all’importo annuo dell’assegno sociale il reddito dichiarato, dividendolo poi per le tredici mensilità. Da gennaio l’assegno sociale ha raggiunto i 534,4 euro. Un incremento pari a 27 euro in più al mese, che porterebbe l’importo annuale a 6.947,20 euro totali.

Non cambia invece il calcolo sulla base del reddito. Il beneficiario che dichiara 3mila euro annui avrà diritto a una pensione sociale di 3.947,20 euro, pari a 303,63 euro al mese. L’assegno sociale erogato alle coppie di coniugi, tiene in considerazione il reddito di marito o moglie. L’importo spetta per intero solo nel caso in cui il reddito coniugale non supera il valore della pensione sociale, altrimenti, se rimane sotto i 13.894,40 euro, ovvero due volte l’importo annuo, viene calcolato in maniera parziale.

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