Con la circolare numero 9 del 2020 l’Inps ha fissato gli importi relativi ai minimi e ai massimi contributivi per l’anno in corso. Le informazioni sono utili per capire se tramite i propri versamenti si riuscirà ad ottenere almeno un anno di contribuzione piena rispetto all’attività lavorativa effettivamente svolta per la maturazione del requisito di anzianità per la pensione.
L’Inps ha indicato i valori corretti, rivalutando l’importo sulla base del valore dell’inflazione. L’indice dei prezzi al consumo 2019 sul quale si calcola la perequazione automatica delle pensioni è pari allo 0,5%, un decimo di punto in più rispetto allo 0,4% inizialmente stimato.
Ecco, come riporta il sito delle piccole e medie imprese pmi.it, quali sono di conseguenza tutti i minimali che si applicano dal primo gennaio:
- trattamento minimo lavoratori dipendenti: 515,58;
- minimale di retribuzione giornaliera: 48,98;
- minimale lavoratori part-time: se il contratto di riferimento prevede un orario pieno di 40 ore settimanale, il minimale orario per i lavoratori part-time è pari a 7,35 euro, se invece l’orario pieno è di 36 ore settimanali, il minimale orario 2020 è pari a 6,80 euro.
La circolare Inps poi esamina nel dettaglio anche gli importi applicabili a specifiche categorie di lavoratori (fondo volo, marittimi, lavoratori domestici, spettacolo e sport, dirigenti pubblici).
Per quanto riguarda il contributo aggiuntivo dell’1% sulle quote eccedenti il limite della prima fascia di retribuzione pensionabile, la prima fascia di retribuzione pensionabile è stata determinata per l’anno 2020 in 47mila 379,00, l’importo mensilizzato è pari a 3mila 948 euro. Il massimale annuo della base contributiva per coloro che calcolano la pensione con il sistema contributivo è pari a 103mila 055 euro.
Il trattamento minimo di pensione 2020 è pari a 515,58 euro. I limite di retribuzione sono pari a 206,23 uro alla settimana, il tetto minimo annuale è pari a 10mila 724 euro. Infine, l’importo dell’indennità di maternità obbligatoria è di 2mila 143,05 euro.