Pensioni, Tridico (Inps): ‘Coronavirus: Inps, pensioni garantite, non c’è rischio stop’

Un’affermazione che, se da un lato rassicura, dall’altro apre la strada a un nuovo interrogativo: cosa succederà dopo?

Fino al mese di maggio ci sono i soldi per pagare le pensioni. Ad assicurarlo Pasquale Tridico, presidente dell’Inps,  in diretta ieri sera nella trasmissione ‘DiMartedì’ condotta da Giovanni Floris.

Tridico, oggi, modifica la sua dichiarazione: “Il sistema pensionistico, sebbene a ripartizione, ha la garanzia dello Stato. Non c’è nessun problema di arresto”. Lo ha detto il presidente dell’Inps  a SkyTg24, spiegando che i 10 miliardi previsti per le materie lavoristiche sono risorse “aggiuntive. Se qualcuno ha mai pensato a pregiudicare le risorse pensionistiche si sbaglia, non c’è assolutamente nulla di cui preoccuparsi. Abbiamo la liquidità certa su cui puntare per cui le pensioni sono assolutamente in garanzia”.

Sono 17.893.036 le pensioni vigenti all’inizio del 2020 esclusi i dipendenti pubblici di cui 13.862.598 (il 77%) di natura previdenziale e 4.030.438 (il 23%) di natura assistenziale, ovvero erogate a sostegno di situazioni di invalidità o di disagio economico e non legate al versamento di contributi. E’ quanto emerge dall’Osservatorio Inps sulle pensioni. L’importo complessivo annuo è pari a 208,8 miliardi di euro di cui 187 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali e 21,8 miliardi da quelle assistenziali.

Il 60,5% delle pensioni erogate dall’Inps (17,89 milioni escluse quelle del settore pubblico) ha un importo inferiore a 750 euro. Lo rileva l’Inps nell’Osservatorio sulle pensioni appena pubblicato spiegando che per le donne la percentuale sale al 73,6%. Questa comunque è solo una misura indicativa della “povertà”, dato che molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche e hanno redditi da pensione più elevati. Delle 10.823.685 pensioni con importo inferiore a 750 euro, solo il 43,3% (4.682.320) beneficia di prestazioni legate a requisiti reddituali bassi, quali integrazione al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile. Altre 1.698.277 prestazioni (il 9,5% del totale) ha un importo tra i 750 e i 1.000 euro al mese. L’importo di 7 pensioni su 10, quindi, è inferiore a 1.000 euro.

Il 55,2% della spesa pensionistica dell’Inps, esclusa quella per le pensioni del settore pubblico, è concentrata nel Nord con un picco per la categoria Vecchiaia con il 60,2%. E’ quanto emerge dall’Osservatorio Inps sulle pensioni secondo il quale il 24,4% della spesa è indirizzato all’Italia meridionale e le Isole (per la categoria Pensioni e assegni sociali la percentuale passa al 54,3%), il 19,8% all’Italia centrale ed lo 0,7% a soggetti residenti all’estero. Se si guarda al numero delle pensioni, il 47,9% delle prestazioni è al Nord, il 19,3% al centro, il 30,7% al Sud e il 2,1% all’Estero. Calcolando il coefficiente di pensionamento grezzo (rapporto tra numero di pensioni e popolazione residente per mille) di ciascuna area geografica, si osserva che il Nord continua ad essere l’area con il maggior numero di pensioni per mille residenti (308,8 per mille), seguita dal Centro con il 287,3 per mille e dal Mezzogiorno con il 266,7 per mille. Il Nord ha un numero di pensioni per residente maggiore per le categorie vecchiaia e superstiti, seguito dal Centro e dal Mezzogiorno, mentre l’ordine si inverte per le pensioni di categoria invalidità previdenziale e per le prestazioni assistenziali. La regione con minor numero di pensioni previdenziali per residente è la Sicilia (170 pensioni x 1.000 residenti), seguita dalla Campania con 180 pensioni e dal Lazio (181).

I pensionati, dunque, possono stare tranquilli.

 Stiamo attraversando una crisi dalle caratteristiche inedite. Ma è una crisi dalla quale usciremo senz’altro, è transitoria. Il nostro primo pensiero ora è di ringraziamento a chi è in prima linea per aiutare chi soffre ed è rivolto soprattutto a coloro che non ce l’hanno fatta e a tutti i loro cari”. Queste le parole del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco nel corso di un’intervista, sempre al programma di Giovanni Floris diMartedì. La Bce, ha poi sottolineato Visco, “è presente, i redditi saranno tutelati”.

 Le aziende interessate ad accedere al fondo per riconvertirsi o ampliare la produzione di dispositivi sanitari ed attrezzature mediche potranno presentare domanda dal 26 marzo. Lo annuncia Invitalia, ricordando che il fondo ammonta a 50 milioni di euro, risorse che rientrano negli aiuti di Stato  autorizzate in meno di 24 ore dalla Commissione Ue.

 

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