I Concerti nel Parco inaugura lunedì 1 luglio con lo spettacolo in PRIMA a ROMA, “Nevica sulla mia mano” un tributo alla collaborazione umana ed artistica tra Lucio Dalla e Roberto Roversi: un progetto di MARIO TRONCO in collaborazione con Antonio Bagnoli, con PEPPE SERVILLO & ANIDRIDE SOLFOROSA, formazione inedita, nata nel 2021 a Bologna e al suo debutto a Roma, che unisce l’anima autoriale degli Avion Travel all’approccio progressive dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Uno spettacolo tra musica, narrazione e poesia arricchito dalle video proiezioni delle illustrazioni del fumettista IGORT.
Decenni prima di Greta e della comunità scientifica Lucio Dalla e Roberto Roversi, con musica e parole, mettevano al centro l’uomo, la sua essenza e la sua stessa sopravvivenza. Quell’album uscito nel 1975, “Anidride solforosa”, è stato il cuore della loro trilogia artistica, pietra miliare della musica popolare, acclamato nei teatri e negli spettacoli live che avevano fatto di Dalla il più politico dei cantanti nonostante rifuggisse da qualsiasi etichetta politica ed ideologica.
“Nella genesi di una canzone, il compositore vive il rapporto con l’autore del testo in modo spesso insidioso, a volte addirittura tumultuoso”. Così deve essere stato – racconta Mario Tronco – anche tra Lucio Dalla e Roberto Roversi. Leggendo il loro carteggio appare evidente una battaglia tra l’esigenza del poeta di significare le parole e quella del musicista di cantarle travalicandone il senso, per il semplice gusto della nota. Il giorno aveva cinque teste, Anidride Solforosa, Automobili sono tra gli esempi più alti di poesia sonora del Novecento in cui l’eterno dilemma della parola al servizio della musica – e viceversa – viene risolto in modo astuto, brillante e mai conflittuale. Con Peppe Servillo ci siamo trovati spesso a combattere quella stessa battaglia di Dalla e Roversi. Insieme abbiamo scritto tanta musica e parole e più volte percorso la strada indicata da quella che comunemente viene chiamata la TRILOGIA di Dalla – Roversi. Quella tra i due artisti bolognesi è una grande storia di amicizia, ambientata nella Bologna degli anni 70, fatta di dichiarazioni di amore e di violenti litigi (non si sono parlati per vent’anni): lo spettacolo la racconta attraverso le loro parole. La tecnologia, lo strapotere dell’economia, l’inquinamento e gli eccessi del potere sono gli obiettivi verso i quali la denuncia di Dalla e Roversi si rivolge con veemenza, soprattutto lì dove i due artisti intravedono oramai compromesse la natura dell’uomo e la sua predisposizione a relazionarsi con gli altri.
“Fu una chiave che mosse tutto, per cui mi decisi a lavorare con Roversi e lo decisi seriamente. Fu il verso “NEVICA SULLA MIA MANO”. Così Dalla ricorda, tre anni dopo, il momento più decisivo della sua carriera. Dopo la collaborazione con Roversi, – ci racconta Antonio Bagnoli – Lucio diventa un cantautore, inizia a scrivere da solo le sue canzoni. “Se non avessi incontrato Roversi adesso farei l’idraulico” disse in un’intervista del 2008, esagerando l’influenza che il poeta ebbe su di lui, ma per lui l’esagerazione era uno stile di vita e di lavoro. Le canzoni di questa trilogia sono nella storia della musica perché sono l’esempio di come due grandi possono lavorare assieme, creare qualcosa di unico rimanendo sempre fedeli a loro stessi. E ascoltare queste canzoni, entrare nei testi e nelle note, restituisce un’emozione fortissima: come per i grandi classici, ci fa pensare che siano lavori scritti ieri, non 40 anni fa, tanto risultano moderni.
“Per partenogenesi, per osmosi, tirandomi da lontano delle freccine con la cerbottana, Roversi mi ha fatto capire cose che non avrei mai capito né a scuola né da solo né andando tre volte sul monte Sinai.” Lucio Dalla
Per partenogenesi appunto – ci racconta Peppe Servillo – continuiamo a coltivare una idea di canzone che proviene da lui, dalla esperienza con Roversi, l’idea di mettere in scena con le note una vicenda, precisandola poi con parole poetiche che ne contengono altre con altri significati. Riproponendo il repertorio di Dalla noi inseguiamo l’emotività di cui egli parla, oggi spesso dispersa e rara per tutti, un’ emotività che è compassione ovvero vivere assieme, con la ripetizione di un inciso, di nuovo la stessa emozione che è passione condivisa. Nell’amore come nel ricordo ricerchiamo una prima volta, e questo piccolo oggetto misterioso della cultura popolare, che è la canzone, pratica questo gioco con felicità, invenzione, e quasi sempre riesce, pur nella ripetizione, a sembrare una cosa nuova, una prima volta.
Dalla e Roversi, Roversi e Dalla, questi due nomi fanno parte della mia formazione – ci racconta Igort – del mio piccolo bagaglio di passioni e amori. La loro collaborazione è stata un esempio di quanto si possa lavorare su contaminazioni reciproche con profitto e talento ed è sempre stata un faro, una luce luminosa che indicava che lavorare mantenendo integro un certo rigore era, in fin dei conti, possibile. Quando si incontrarono, i due si studiarono attentamente. Non ci poteva essere nulla di più distante, Roversi non possedeva neppure un mangianastri. Ma si piacquero e provarono a collaborare. A noi non restava che godere di queste musiche stridenti e moderne, in cui Dalla dava pieno sfogo a una fantasia infuocata. Erano arrangiamenti dissonanti a tratti, che vestivano liriche epiche di un’Italia povera, meravigliosamente umile e sognatrice.
A latere della manifestazione, è’ prevista la programmazione nei giorni di spettacolo in orario 18.30 – 19.3 di Attività Collaterali e Laboratori ispirati alle tematiche degli spettacoli del festival di cui di è possibile trovare contenuti specifici e calendario sul sito www.iconcertinelparco.it
L’accesso è gratuito su prenotazione obbligatoria entro 24 ore dalla data dell’evento con comunicazione all’indirizzo di posta elettronica info@iconcertinelparco.it fino a massimo 20 persone
La XXXIV edizione del Festival I Concerti nel Parco, Estate 2024 è sostenuta dal MiC Ministero della Cultura Direzione Generale Spettacolo; e tra i vincitori dell’Avviso Pubblico Triennale 2023 – 2025 della Regione Lazio Direzione Generale Cultura e Lazio Creativo. Il progetto è promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Estate Romana 2023-2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE
L’edizione 2024 è realizzata in collaborazione con – Fondazione Musica per Roma per Casa del Jazz, sotto la direzione artistica di Teresa Azzaro
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LUOGO: CASA DEL JAZZ
INDIRIZZO: Viale di Porta Ardeatina, 55 – 00153 Roma
ORARIO SPETTACOLI ORE 21:00
BIGLIETTI
Da €25 a 10 dp inclusi
RIDUZIONI
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PREVENDITE INTERNET
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Telefono TicketOne: 892.101
(dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 21:00 e il sabato dalle 9:00 alle 17:00)
Prenotazione posti spettatori diversamente abili
Se interessati, gli spettatori diversamente abili e loro accompagnatori possono effettuare la prenotazione dei posti disponibili scrivendo a info@iconcertinelparco.it entro 3 giorni dalla data dell’evento.
VENDITA IN LOCO
La biglietteria a Casa del Jazz è aperta al pubblico dalle ore 18:30 fino a 40 minuti dopo l’inizio dello spettacolo Si consiglia arrivare con congruo anticipo per adempiere alle prescrizioni sanitarie post Covid_19
PARCHEGGIO
La Casa del Jazz è servita da un parcheggio adiacente alla villa, in via Cristoforo Colombo angolo viale di Porta Ardeatina
Arrivare in Bus
Utilizzare la Linea 714, frequenza ogni 6 minuti, fermata Colombo/Marco Polo
Arrivare in Metro
Utilizzare la Linea B, fermata Piramide
RISTORAZIONE
Ristorante Bo.Bo all’interno di Casa del Jazz, aperto dalle 19.30 alle 23.30
Si consiglia la prenotazione