È segreto di Stato, la vicenda del sequestro dell’imam egiziano Abu Omar, avvenuto nel 2003. A confermarlo è stato il Governo Monti. Questo è quanto è emerso dal processo d’appello in corso a Milano dove la difesa di Marco Mancini ha prodotto una lettera della Presidenza del Consiglio nella quale viene ‘rilevata la vigenza del segreto di Stato’, come già apposto da parte dei governi Prodi e Berlusconi, che lo stesso è relativo in particolare ai rapporti “tra i servizi di intelligence nazionali e stranieri” soprattutto in merito alle “modalità organizzative”. Inoltre viene sottolineato che l’autorità giudiziaria “non può né acquisire, né utilizzare atti coperti da segreto”. Nel settembre scorso la Cassazione aveva confermato la condanna definitiva per 23 agenti della Cia per il sequestro di Abu Omar ma aveva annullato la sentenza di non doversi procedere per l’ex numero due del Sismi Marco Mancini, l’ex numero uno dei Sismi Nicolò Pollari e per altri tre responsabili del servizio segreto militare perché ritenuta in parte illegittima la ‘copertura’ dell’immunità del segreto di Stato. Da qui un nuovo processo d’appello per i 5 imputati iniziato oggi.
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