Agenti della Polizia effetuno controlli al casello autostradale di Milano all'imbocco della Auto-laghi A8 e A9, Milano 4 Aprile 2020. In previsione delle prossime festivitˆ saranno aumentati in controlli per scoraggiare movimenti non legittimi. ANSA / MATTEO BAZZI

Per il Consiglio d’Europa l’Italia ha una polizia razzista e xenofoba

Omofobi, xenofobi e razzisti è quanto afferma l’Ecri, la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa, un’organizzazione internazionale con sede a Strasburgo, ma che non appartiene alle istituzioni Ue, che mette  sotto accusa il dibattito pubblico italiano, “sempre più xenofobo”, e alcuni politici, in particolare della Lega, ha accusato anche il complesso delle nostre forze di polizia di essere razzista. Colpevoli, sostiene l’organizzazione, di fare “racial profiling”, “profilazione razziale”, vale a dire controlli e fermi basati sull’origine etnica. Un passaggio che ha suscitato uno sdegno diffuso nel governo e nel centrodestra e che ha visto anche un intervento del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.

‘È incredibile che una organizzazione internazionale che dovrebbe tutelare i diritti umani, promuovere l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa possa fare simili affermazioni, del tutto destituite di fondamento”. Così al Corriere della Sera il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, commentando il rapporto dell’Ecri. “Le nostre forze di polizia – dice ancora – sono apprezzate in Italia e nel mondo quali baluardi della democrazia, della difesa dei più deboli e della vicinanza ai problemi quotidiani dei cittadini.

Il Quirinale ha fatto sapere che il presidente della Repubblica ha telefonato al capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, per esprimergli lo stupore per le affermazioni contenute nel rapporto e ribadire stima e vicinanza alle forze di Polizia. Sulla vicenda sono intervenuti con fermezza anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, e il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Non appena sono stati pubblicati i contenuti del report, il premier Giorgia Meloni ha avvertito sui social che “le nostre forze dell’ordine sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni. Meritano rispetto, non simili ingiurie”.

Per il vicepremier Matteo Salvini “sentirsi dire che forze dell’ordine sono razziste ti girano le scatole, siamo sempre con le divise, se a questi signori piacciono i rom e clandestini se li portino a Strasburgo”.

Il rapporto dell’Ecri che mette la polizia sul banco degli imputati

L’Ecri, che sul proprio sito dichiara come missione quella di “promuovere la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto in Europa e non solo”, per il suo rapporto si è avvalsa di fonti disparate: alcune istituzionali, come i ministeri o la Commissione europea, ma anche altre associative, come Arcigay, l’International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association o la Ong immigrazionista Human Rights Watch.

Il rapporto riferisce che la delegazione dell’Ecri è venuta a conoscenza di “molte testimonianze sulla profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine, in particolare verso la comunità Rom e le persone di origine africana”. Il problema sarebbero i “frequenti fermi e controlli basati sull’origine etnica” e il fatto che “le autorità non raccolgono dati adeguatamente disaggregati sulle attività di fermo e di controllo della polizia, né sembrano essere consapevoli dell’entità del problema, e non considerano la profilazione razziale come una forma di potenziale razzismo istituzionale”. Questo, sostiene l’Ecri, “ha effetti notevolmente negativi”, perché genera un senso di “umiliazione ed ingiustizia” per i gruppi coinvolti, provocando “stigmatizzazione e alienazione”. Tra le altre accuse all’Italia, cui vengono invece riconosciuti progressi sul fronte della lotta al bullismo, ci sono le presunte discriminazioni nei confronti della comunità Lgbti e dei cittadini stranieri.

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