Mentre reddito di cittadinanza e flet tax , rispettivamente cavalli di battaglia in campagna elettorasle di M5S e Lega, sono in gran parte usciti dal dibattito politico intento innanzitutto a trovare un’architettura di governo, c’è chi riporta in agenda l’idea di una patrimoniale. Lo fa l’Ocse, L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, sottolineando come sarebbe unom strumento ben più utile per ridurre le disuguaglianze.
L’Italia è uno dei Paesi dove, dopo la crisi economica dell’ultimo decennio, la disuguaglianza sociale è più aumentata e dove la concentrazione di ricchezza verso l’alto è diventata più evidente, scrive l’Ocse nel rapporto ‘The Role and Design of net wealth taxes’, spiegando quindi che uno dei modi per ridurre più velocemente i divari di ricchezza è l’imposizione della tassa patrimoniale.
Inoltre, scrive ancora l’Ocse, oltre alle considerazioni fiscali, potrebbe esserci anche una maggiore giustificazione per un’imposta patrimoniale netta in un Paese che mostra alti livelli di disuguaglianza della ricchezza come un modo per ridurre i divari a un ritmo più veloce.
Peraltro, dati comparabili per sei paesi Ocse (Australia, Canada, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti) indicano che, dalla crisi, la concentrazione di ricchezza al vertice è aumentata in quattro di essi (Italia, Paesi Bassi, Stati Uniti Stati e il Regno Unito), mentre la disparità di ricchezza nella parte inferiore della distribuzione tranne che nel Regno Unito.