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Mai scontato, un uomo che ha sempre con forza difeso le sue convinzioni. Il tempo, suo alleato, gli da puntualmente ragione. Un peccato non vederlo all’opera, le sue indiscusse qualità lo danneggiano in un calcio sempre più povero di uomini che sanno anche dire di no. Da calciatore ha militato in tre diverse occasioni con i lupi in massima serie, con il Benevento alla fine della sua carriera. Da allenatore si è reso artefice di un vero e proprio miracolo salvando i lupi da una retrocessione annunciata. Gli chiediamo del derby e di chi sta meglio delle due contendenti. “E’ una gara da tripla. Chiaramente non mi limito a dire questo per esimermi dal pronunciarmi con un pronostico. Di fronte due squadre che per certi versi si assomigliano in quanto alternano buone prestazioni ad altre sottotono. Il Benevento è partito bene, annullando il suo gap iniziale. E’ una squadra forte ma non sempre esprime tutto il suo valore. Vince con il Taranto per poi perdere la settimana successiva con il Tritium. L’Avellino ha svolto meglio il suo compito in questo scorcio di stagione. Quattordici punti in undici gare non sono pochi per una compagine che deve salvarsi. Ha vinto gare contro le dirette concorrenti e questo è un dato importante perché se le ritrova alle spalle”. Sulla carta quale delle due è la più forte ? “Il Benevento ha giocatori di valore ma conta poco. E’ un derby e l’Avellino può sfruttare alcuni vantaggi”. Ad esempio ? “Il fatto di dover fare la partita. Il Benevento sarà costretto, visto anche la classifica, a giocare per vincere e l’Avellino potrebbe mettere in difficoltà i giallorossi con veloci contropiede”.
Quindi ? “Non vedo una favorita e sarà un match difficile per l’Avellino, ancor più per il Benevento”. Simonelli contro Bucaro? “Il primo è un allenatore di esperienza, il secondo uno che è all’esordio in questa categoria ma che ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per fare bene”.
