Fin dal momento di entrare nel mercato delle quattro ruote, il marchio Tesla ha fatto leva sul fattore sostenibilità per conquistare una ampia platea di clienti. La gamma proposta dalla compagnia di Elon Musk è stata fin dal giorno uno la trazione 100 per cento elettrica. Eppure, ancora oggi, nonostante gli ottimi responsi commerciali, qualcuno continua a professare dubbi circa l’approccio green della Casa automobilistica di Palo Alto.
Certamente non rappresenta più un’azienda sostenibile ad avviso di Standard & Poors. La celebre società privata, specializzata nelle ricerche e analisi, ha riservato un bello smacco alla Tesla, declassandola pesantemente. Addirittura si è spinta a escluderla dalle 500 migliori società secondo l’indice ESG, che prende in esame pure gli aspetti sociali e di governance, in aggiunta ai criteri ambientali.
Agli occhi di Elon Musk tutto ciò è apparso come un affronto. Immancabile, il tycoon sudafricano è intervenuto su Twitter per esprimere biasimo: “Exxon è fra le prime dieci al mondo per ambiente, sociale e governance per l’S&P 500, mentre Tesla non è nella lista. L’ESG è una truffa. È stato armato dai falsi guerrieri della giustizia sociale”, ha tuonato l’imprenditore.
Margaret Dorn ha replicato in modo tempestivo: “Anche se Tesla fa la propria parte per togliere auto a benzina dalle strade, la società è rimasta indietrorispetto ai rivali sulla base dei parametri ESG di più ampio respiro”.
Tra le principali cause del declassamente di Tesla vi sono pure i salari, inferiori rispetto alla media del settore, mentre gli straordinari sono pressoché la prassi.