A pizza chef prepares the takeaway pizza with the mask against the Covid.19 Coronavirus. Genova, 11 March 2020. ANSA/LUCA ZENNARO

“Perché il coronavirus potrebbe finire a luglio”: la previsione

Nel caso in cui dovessero continuare gli attuali trend e nell’eventualità di un’assenza di ulteriori ondate, la pandemia di coronavirus tenderà a scemare entro l’estate, con una possibile coda che, nella peggiore delle ipotesi, non dovrebbe superare la metà del mese di luglio. Lo ha rivelato un’analisi statistico-attuariale dei demografi dell’Ordine degli Attuari, riportata dall”Agi’.

Secondo gli Attuari (che si occupano di determinare l’andamento futuro di variabili demografiche ed economico-finanziarie, disegnando la realtà nel breve, medio e lungo periodo), il numero di ricoveri in terapia intensiva tenderà allo 0 già a partire dalla fine del mese di maggio.

L’analisi è basata sui dati dell’Oms e dell’Istituto Superiore di Sanità e mostra che l’84% dei decessi per il Covid-19 riguarda persone dai 70 anni in su (oltre il 95% dai 60 in su).

Per quanto riguarda i decessi risulta maggiore l’incidenza per gli uomini (circa il 65%) rispetto alle donne (circa il 35%).

Non risultano differenze significative di genere, invece, per quanto riguarda il numero di casi.

Positiva e costante la diminuzione del numero delle persone in terapia intensiva: circa 4.100 un mese fa, circa 1.300 oggi.

Dall’Ordine degli Attuari hanno spiegato: “Se il calo procederà con questo ritmo, che appare abbastanza consolidato, questo dato molto rilevante dovrebbe scemare in un tempo relativamente breve, ragionevolmente entro la fine di maggio”.

Nello studio si legge ancora: “In una larghissima parte degli altri Paesi l’epidemia tendenzialmente continua a crescere, essendo nella fase ascendente della curva; in Italia, invece, è cominciata una graduale discesa”.

E poi: “Si osserva una certa velocità nella crescita del fenomeno e, una volta messi in atto gli strumenti di controllo, un ritmo di decrescita più lento di quello della crescita”.

Giampaolo Crenca, presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari, ha dichiarato: “Pur consapevoli che non basta l’analisi dei numeri a risolvere tutti i problemi legati all’emergenza sanitaria, intendiamo fornire una lettura attenta del fenomeno, seppur solo dal punto di vista dei numeri, affinché possa essere utile a chi deve prendere decisioni sia in ottica contingente che di prevenzione. Per questo siamo pronti a mettere le nostre competenze al servizio del Paese”.Maestri d'Italia

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