Giovedì 12 maggio 2022, ore 21, al Teatro San Ferdinando di Napoli, va in scena “Piano Solo Corpo Solo”, coreografia di Claudia Caldarano.
Si tratta di una performance/concerto con la danza di Claudia Caldarano e la musica originale di Simone Graziano al pianoforte.
Produzione mo-wan teatro, coproduzione nòva, “Piano Solo Corpo Solo” si avvale della consulenza drammaturgica di Alessandro Brucioni ed è uno spettacolo in collaborazione con Nina e 4’33’ (direzione Matteo Gabutti), con il sostegno delle residenze creative Armunia e InTeatro e degli spazi di prova Atelier delle Arti e Goldoni.
Selezionata alla NID Platform OpenStudios 2021, “Piano Solo Corpo Solo” è inoltre vincitore dell’edizione 2021 di “Residanza – La casa della nuova coreografia” bando di Movimento Danza-Organismo di Promozione Nazionale.
La musica eseguita da Simone Graziano è tratta dal suo disco “Embracing The Future”, edito da Auand Records, vincitore dell’Honorable Mentions del magazine newyorchese “The New York City Jazz Records”.
Sinossi
Piano Solo Corpo Solo è una performance/concerto profondamente legata al nostro tempo. Un tempo di negazione del “fuori” e del contatto, di violazione del corpo e della libertà, di isolamento e confusione. Abbiamo preso tutto questo per guardarci dentro e cercare una connessione intima e profonda con noi stessi e con l’altro. Qui il suono e il movimento sono emotività, tattilità, visione, sono l’espressione di moti interiori che cercano di liberarsi.
In Piano Solo Corpo Solo si toccano le intime ricerche di due solitudini: Piano Solo – i brani composti e suonati dal vivo da Simone Graziano per pianoforte a coda preparato (dall’album Embracing the future), e Corpo Solo – la composizione coreografica di Claudia Caldarano. Viviamo in tempi in cui il corpo è mortificato da forze che lo manipolano, è isolato e “reso cosa”, da conservare, da salvare o da preservare. Quando invece è proprio la sua caducità a renderci vivi, liberi, sensuali, vitali e desiderosi di incontrare.
L’incontro qui si realizza in un Embracing, in un’abbraccio, in un gesto magico capace di fissare nell’attimo l’ultimo attimo, nell’istante, il duraturo.