Chi di noi non ha un ricordo di un Capodanno diverso, passato con persone particolari, eterogenee e surreali che ci hanno spinto a non voler ripetere un’esperienza analoga?
Giuseppe Patroni Griffi, scrittore di teatro, regista, sceneggiatore scrive la commedia teatrale in due tempi Persone naturali e strafottenti nel 1973. È regista della prima rappresentazione a Roma l’11 gennaio 1974 al Teatro delle Arti, insieme ad attori del calibro di Pupella Maggio, Mariano Rigillo, Gabriele Lavia e Arnold Wilkerson. La locandina di allora cita “vietato ai minori di anni 18” a sottolineare argomenti destinati ad un pubblico adulto. Il testo fece scalpore e fu censurato. Tutt’oggi il dialogo e la violenza colpiscono lo spettatore per la loro schiettezza e crudezza. A battute ironiche succedono frasi ricche di dolore, di accusa, argomenti e problemi attuali non ancora risolti.
È Capodanno e siamo a Napoli, una situazione che l’immaginario collettivo associa a gioia, baldoria e fuochi d’artificio. La scena si svolge nella stanza da letto di Violante, una ex serva di bordello che essendo in difficoltà economiche, affitta il suo letto a Mariacallas un femminiello irrequieto e chiassoso. Nella notte che chiude l’anno vecchio e prelude al nuovo che si spera migliore, si ritrovano insieme quattro personaggi strafottenti, arrabbiati, soli che ruotano sul palcoscenico parlando, raccontando desideri e litigando, ma mai incontrandosi veramente. Napoli rumoreggia, ma ciò che accade nella stanza copre i rumori esterni.
Napoli, in sottofondo, si appresta a festeggiare, mentre nella stanza Fred e Byron, un giovane studente ed un “negro” scappato dagli USA, si apprestano a divertirsi insieme: l’uno alla ricerca di una libertà sessuale e l’altro anelando una rivalsa dalle umiliazioni subite. Mariacallas non partecipa alla notte di sesso e i due uomini rimangono da soli. Quando tornerà, troverà nella stanza Violante che si occupa del ragazzo che ha una emorragia dovuta ad un rapporto violento con Byron.
La scenografia del primo atto ci presenta una camera spoglia, quasi unicamente occupata dal letto che Violante ha ceduto a Mariacallas in cambio di due lire; due grandi quadri di Cristo e della Madonna “appesi” al muro assistono al succedersi degli eventi. Il sipario si chiude sui due uomini che stanno per far sesso: un misto di sensualità e violenza li unisce e li mantiene separati. Nel secondo atto la scenografia è ruotata di 180 gradi: è il pubblico ad osservare da dietro il muro “appeso” allo svolgersi della trama che ha preso un tono drammatico. Un invito a vedere la situazione da un altro punto di vista. Ma la situazione non cambia, non migliora, la tristezza e la solitudine sono sempre più tangibili.
Marisa Laurito interpreta perfettamente Violante, un’anima semplice, naturale, una donna appesantita da una vita senza soddisfazioni: è una donna che ha lavorato una vita in un bordello, ma che ci tiene a dire che si è mantenuta vergine perché conosce gli uomini. Respingente e accogliente allo stesso tempo, finisce per occuparsi del giovane sanguinante e del piede ferito di Byron con passione, non smettendo mai di raccontare di se stessa come se parlasse da sola ad alta voce.
Giancarlo Nicoletti, regista delle due passate repliche nel 2016 e 2020, ha già interpretato il ruolo di Mariacallas, lo spudorato femminiello che traghetta i due amanti verso una notte di sesso. Il suo personaggio è irrequieto, mai fermo. Quando per qualche secondo si ferma, espone un sorriso tirato carico di tristezza e si mette in posa, come ad aspettare un riscontro dal pubblico. Si espone, si concede agli altri, parla quasi a sé stesso ma non ascolta gli altri maschera di una mela proibita e desiderata per oltraggio al pudore.
Anzaldo e Beshir ballano e lottano sul palcoscenico sempre in antitesi come il bianco e il nero e di questi due colori impersonano le sensazioni. Sorriso e tristezza, spensieratezza e serietà, felicità e dolore: “Sono felice” dice Fred “Sono felice è una parola liberty” gli risponde Byron.
MARISA LAURITO | GIANCARLO NICOLETTI | GIOVANNI ANZALDO | LIVIO BESHIR
PERSONE NATURALI E STRAFOTTENTI
di Giuseppe Patroni Griffi
Aiuto regia GIUDITTA VASILE
Costumi GIULIA PAGLIARULO
disegno luci DANIELE MANENTI
make up artist VINCENZO VERDESCA
direttore di scena CLAUDIA TAGLIAFERRO
organizzazione CINZIA STORARI
foto LUANA BELLI
ufficio stampa ROCCHINA CEGLIA
distribuzione STEFANO PIRONTI – CHIEDISCENA
produzione ALTRA SCENA
Regia di GIANCARLO NICOLETTI
In scena fino a domenica 24 Aprile 2022
Sala Umberto
Via della Mercede, 50 – Roma 00187
066794753 | 3459409718
Lucia Gatta