La Corte d’appello dell’Aquila ha condannato l’ex scuola di Anna, colpevole di non aver vigilato su di lei e aver permesso che subisse abusi, e le riconosce un risarcimento di 60mila euro. Per anni, dal 2015, Anna, ora ventenne, ha dovuto sopportare gli insulti e le vessazioni di un suo compagno di classe. Aveva solo 12 anni e frequentava la seconda media a Pescara. “Tu sei una ragazza sporca, come tua madre, fai cose sporche, sei un p… Sei brutta, grassa, guardati”, le diceva il compagno di classe, tra le altre offese. Un bersagliamento continuo, in classe e durante la ricreazione, durato mesi. La scuola però non ha mai preso provvedimenti adeguati secondo la Corte d’appello dell’Aquila che ha condannato l’istituto dopo che la famiglia ha fatto causa alla scuola per non aver agito seriamente in modo da neutralizzare il bullo già nel 2015, all’epoca dei primi episodi.
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