Parte dal Trianon di Napoli il 13 aprile prossimo il nuovo tour italiano di Peter Cincotti, il cantante, pianista e compositore statunitense di origini italiane che al festival di Sanremo, in coppia con Simona Molinari per interpretare la canzone La felicità, è stato la rivelazione per il grande pubblico della massima kermesse musicale del paese. Peter Cincotti è molto conosciuto tanto per le sue esibizioni nei locali di Manhattan quanto per la sua partecipazione alla festa della Polizia tenutasi alla Casa Bianca. Al Montreux Jazz Festival Montreux del 2000 vinse un premio per l’interpretazione di “A night in Tunisia” di Dizzy Gillespie, raggiungendo poi il primo posto sulla Billboard traditional Jazz chart, diventando il più giovane artista solista a riuscirci. Cincotti, il cui stile mischia il pop con il jazz, il soul e lo swing, ha pubblicato l’album Metropolis, dopo quell’East of Angel town che nel 2007 lo fece conoscere in tutto il mondo. Con il singolo Goodbye Philadelphia ha scalato le classifiche di vendita anche in Italia. Non è difficile rintracciare ascendenze italiane visto che il nonno paterno era di Napoli e la nonna di Piacenza, e quindi ha respirato il profumo della nostra terra fin da piccolo. Nonostante la sua famiglia viva a New York da due generazioni è cresciuto a contatto con le tradizioni italiane, assimilando alcuni dei valori che la caratterizzano. Bambino prodigio, Cincotti inizia a prendere lezioni di piano a quattro anni, dedicandosi non solo alla musica classica, ma anche spaziando dalle colonne sonore al disco Boogie woogie di Jerry Lee Lewis. A nove anni le prime composizioni e a quindici l’esibizione nei club di New York. Mostra una sensibilità particolare nei confronti del jazz e quattro anni dopo incide il suo primo cd Peter Cincotti, nel quale reinterpreta classici come Over the rainbow. Inoltre reinterpreta brani del calibro di “You don’t know me” con un chiaro riferimento a Ray Charles che considera uno dei suoi musicisti preferiti di tutti i tempi, visto anche come maestro capace di equilibrare l’arte del pianoforte con l’arte del canto. Cincotti reinterpreta le canzoni come se le avesse appena scritte cancellando la loro creazione per arrivare a qualcosa di personale. Penso ad esempio alla dolcissima e romantica “On the Moon” ed alla provocante “The girl for me tonight” scritta in collaborazione con la sorella Pia, proseguendo con la malinconica “I’d rather be with you” e la toccante “he’s watching”, canzone che parla di una perdita, con il conseguente smarrimento, a cui succede sempre la speranza. Si parla della perdita di suo padre, ma Peter preferisce che ognuno, ascoltando questo brano, gli possa dare un significato personale, senza una chiave di lettura già stabilita. “Le mie canzoni sono sempre un pò autobiografiche, anche quando i testi non li scrivo io perchè non potrei cantare cose che non toccano la mia sensibilità”, dice in merito Peter che aggiunge:
“Molti dei miei brani preferiti si riferiscono alla solitudine. Se sto utilizzando un brano che ha circa 60 anni, lo approccio come se lo stessi scrivendo oggi. Riconoscendogli la sua storia, ma cercando di creare qualcosa di nuovo”. Ascoltare Peter Cincotti a Napoli sarà un occasione da non perdere.
Rosaria Palladino