Piacenza, carabinieri arrestati: la testimonianza della trans

Droga, minacce, torture ed estorsioni. Le vicende che ruotavano attorno ai militari della stazione Levante dei carabinieri a Piacenza assumono contorni sempre più inquietanti. L’ultima testimonianza raccoglie le parole di una transessuale brasiliana che ha chiesto di essere chiamata Francesca la quale tramite il suo avvocato Elena Concarotti ha presentato ai magistrati la richiesta di essere sentita come persona offesa.”Se non collabori, se non mi dai lavoro, in un modo o nell’altro ti frego e ti rimando in Brasile”, sarebbero state le minacce che il maresciallo Marco Orlando le avrebbe rivolto.

Gli episodi risalirebbero a un anno e mezzo fa, quando il ‘sistema criminale’ messo in piedi nella caserma, secondo le accuse della procura, era ancora sconosciuto.

La trans, brasiliana che da tempo vive a Piacenza, ha aggiunto: “Sono stata minacciata più volte” racconta, sostenendo di esser stata obbligata a fare sesso e di esser stata picchiata una volta all’interno della caserma.

Nella giornata di ieri Giuseppe Montella, il carabiniere considerato al vertice della piramide del sistema criminale, è stato interrogato per 3 ore dal Gip. Il suo avvocato, Emanuele Solari, non ha escluso che il suo assistito abbia fatto le prime ammissioni.

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