Piano Mattei, tra progetti pilota e giovani di Confindustria

Si è svolta giorni fa  presso la Sala Verde di Palazzo Chigi la terza riunione della Cabina di regia sul Piano Mattei, presieduta dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Alla riunione hanno preso parte i Ministeri interessati, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, la Banca d’Italia, l’Anci e un’ampia rappresentanza del Sistema Italia, degli Enti e delle società dello Stato e delle imprese a partecipazione pubblica, del mondo dell’università e della ricerca, del terzo settore e della cooperazione, delle associazioni datoriali e delle organizzazioni di categoria.

“Per la prima volta – si legge in una nota di Palazzo Chigi – sono stati invitati alla riunione, i presidenti della Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato e della Commissione Affari Esteri e Comunitari di Montecitorio. Nel corso della riunion, è stata illustrata la Relazione annuale sullo stato di attuazione del Piano Mattei per l’Africa, per la successiva trasmissione al Parlamento. Nel documento  sono dettagliate le principali iniziative in corso nelle nove Nazioni dove sono stati avviati i progetti pilota del Piano, adottato lo scorso 7 ottobre con Dpcm a seguito del parere espresso dalle Commissioni parlamentari. Sono state ricordate le missioni effettuate in questi mesi dalla struttura di Missione per l’attuazione del Piano Mattei. Svolte anche in collaborazione con il sistema della Cooperazione italiana nel continente africano negli ultimi mesi. Il tutto insieme – prosegue la nota – al perfezionamento degli strumenti finanziari a sostegno dei progetti previsti nel quadro del Piano.

Nel corso della riunione, è stata sottolineata la forte sinergia tra il Piano Mattei, il Global Gateway della Ue e la Partnership for Global Infrastructure and Investment lanciata in ambito G7. In particolare attraverso la partecipazione italiana annunciata al Vertice G7 di Borgo Egnazia dalla premier Meloni al progetto infrastrutturale regionale del Corridoio di Lobito in Africa australe. Nell’ambito della Cabina di regia è emersa anche “la comune volontà a considerare il Piano Mattei come un’iniziativa di respiro nazionale. Che risponde all’interesse nazionale italiano di creare un nuovo modello di sviluppo e partneriato con l’Africa”.

La reazione dei Paesi del G7 e quella dei Paesi Africani “è stato molto positiva”, ha detto il ministro del made in Italy Adolfo Urso. “Mi auguro che possa poi implementare il lavoro che poi insieme devono fare con l’Ue e più vastamente con gli altri partner del G7 per orientare il Nord verso il Sud. Cosa assolutamente necessaria non solo per loro ma anche per noi”.

Un Piano lanciato dal governo, ma che “appartiene all’Italia”. Il premier Giorgia Meloni è tornata a descrivere il Piano Mattei come un progetto che riguarda tutto il sistema Paese nel suo videomessaggio al 39esimo Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria, che, sotto il titolo “Orizzonti. Impresa e sviluppo nel Mediterraneo”, ha messo al centro del confronto la strategia italiana per l’Africa e il contributo che può dare il settore privato. “Io penso sia una conferma ulteriore di come il nostro tessuto economico e produttivo capisca l’importanza di questa sfida e sia sempre più consapevole di quanto questo piano sia un’iniziativa strategica di respiro nazionale e io spero anche capace di travalicare i singoli governi e diventare una iniziativa strategica dell’Italia sul lungo periodo”, ha sottolineato Meloni, ringraziando i giovani imprenditori per la scelta.

Il Piano Mattei, ha proseguito il premier, “è un progetto che questo governo ha lanciato ma che appartiene all’Italia nel suo complesso perché è un progetto nel nostro interesse nazionale, nell’interesse nazionale della nostra storia e nella nostra vocazione geopolitica: guardare al Sud, al Mediterraneo, all’Africa, costruire con i popoli e le nazioni africane un nuovo modello di sviluppo che sia un modello di partenariato, di crescita condivisa, un modello da pari a pari. Questo – ha sottolineato Meloni, rivolgendosi ai giovani di Confindustria   – è un punto molto prezioso, perché il successo del Piano Mattei dipenderà anche e soprattutto dallo sforzo che l’intero sistema Italia in tutte le sue articolazioni sarà capace di produrre”.

Il premier ha sottolineato la centralità del tessuto produttivo, spiegando che può offrire idee, “ma soprattutto soluzioni ai problemi concreti perché non c’è nessuno più concreto di chi fa impresa e ogni giorno è chiamato a organizzare il proprio lavoro e programmare gli investimenti per il futuro”. “Il Piano Mattei che abbiamo scritto non è altro che questo, un piano concreto  fatto di progetti realizzabili e sostenibili da attuare secondo un cronoprogramma ben delineato e stabilito”, ha spiegato Meloni, rivendicando questo aspetto così fortemente operativo come una “novità” e chiarendo che “di tutto c’era bisogno tranne che dell’ennesimo lungo elenco di buoni propositi o un nuovo grande libro dei sogni”. Poi ricordando che in virtù del suo tasso demografico l’Africa si appresta a diventare uno dei principali mercati mondiali, Meloni ha avvertito che anche noi “saremo chiamati a confrontarci con sistemi economici e produttivi sempre più dinamici e intraprendenti”. “Dinamismo e intraprendenza che – ha detto il premier – non difettano di certo al sistema produttivo industriale italiano, e che sono la base da cui partire per creare sinergie e collaborazioni di medio e lungo periodo con i giovani imprenditori africani”.

“Io sono convinta che l’investimento nel capitale umano sia uno dei driver di sviluppo della nostra collaborazione, e non è un caso che la formazione sia proprio uno dei pilastri del Piano Mattei”, ha proseguito Meloni, ribadendo la necessità di “puntare sulla formazione tramite le filiere dei diversi settori produttivi, e io sono certa che il settore privato italiano possa fare la differenza soprattutto su questo”. Il premier, infine, ha ricordato il lavoro di questi mesi per “costruire l’architettura finanziaria” del Piano Mattei, svolto insieme a vari attori internazionali, e ha sottolineato come questo impegno si sommi a quello “per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane”. “Insomma, è un grande lavoro che ha sostanzialmente un obiettivo di fondo, costruire insieme alle Nazioni africane nuove occasioni di sviluppo e aiutare i popoli africani a esprimere il loro grande potenziale. È un traguardo che possiamo raggiungere – ha concluso Meloni – solo se mettiamo da parte le dichiarazioni di principio e ci rimbocchiamo le maniche mettendo in ciò che facciamo concretezza, pragmatismo e rispetto per i nostri interlocutori, e so che da questo punto di vista non mancherete di fare la vostra parte”.

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