‘Pianoforte vendesi’ sarà in scena presso il Teatro Brancaccino di Roma dal 21 al 24 aprile prossimi. Dopo il debutto al Festivaletteratura di Mantova e diverse repliche nel nord Italia, lo spettacolo ‘Pianoforte vendesi’, tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Vitali approda a Roma al Teatro Brancaccino. Una coproduzione Fondazione Aida e ARS Creazione e Spettacolo, con Adriano Evangelisti, musiche originali di Patrizio Maria D’Artista e la regia di Raffaele Latagliata, che ha lavorato a stretto contatto con Vitali, che per la prima volta si è cimentato nel lavoro di trasposizione drammaturgica di un suo romanzo. È la notte dell’Epifania, sera di festa a Bellano, sul Lago di Como. Dal treno scende ‘il Pianista’, così chiamato per via delle sue mani lunghe e affusolate, ladro di professione. Piove, fa freddo. Perlustrando le contrade il Pianista incappa in un cartello affisso su un vecchio portone: ‘Pianoforte vendesi’. Incuriosito decide di entrare… Pianoforte vendesi è la storia di un ladro che deve scegliere tra le buone e le cattive azioni: il bianco e il nero, come i tasti del pianoforte. I gesti che si troverà a compiere rivelano un grande desiderio di riscattare la sua umanità. Sullo sfondo, in una dimensione quasi di mistero c’è un’intera collettività, un paese sospeso, per una notte, fra legalità e illegalità, fra lecito e illecito, fra comandamento etico e abitudine. ‘Pianoforte vendesi’ è tra le tante storie la mia prediletta, scritta col cuore e poco cervello, afferma Andrea Vitali, e racconta il bene inalienabile dell’illusione, della fantasia e chi vi si avvicina, lettore, spettatore, regista, attore o sceneggiatore che sia deve farlo in compagnia del bambino che è stato e che continua a vivere, magari un po’ nascosto, nel fondo del cuore. Andrea Vitali ha saputo creare un genere, una tipologia narrativa di luoghi e di stile, di ambientazione e di sottobosco psicologico, un genere riconoscibile e originale, amato dai lettori e rigoroso nella forma letteraria. La versione teatrale di Pianoforte vendesi, afferma il regista, cercherà di utilizzare la forza evocativa della parola, affidata esclusivamente al talento istrionico di un solo attore, Adriano Evangelisti, chiamato a dare voce e corpo a tutti i personaggi della storia e il potere di suggestione emotiva della musica, composta appositamente per questo mono-logo, per restituire le atmosfere soffuse e le penombre di questo romanzo di straordinaria intensità, perennemente in bilico tra sogno e realtà, senza dimenticare i guizzi folgoranti del suo umorismo. A impreziosire il tutto, immergendo la rappresentazione in un’atmosfera di sogno, le musiche di Patrizio Maria D’Artista, produttore artistico, compositore e arrangiatore che ha già firmato la colonna sonora di diverse opere teatrali e televisive.