La Borsa di Milano ha chiuso in deciso rialzo dopo il tonfo di ieri. La seconda giornata del Consiglio Europeo di Bruxelles ha raccolto l’adesione di altri Paesi europei all’intesa raggiunta nella notte scorsa: 26 Paesi, tutti i 17 dell’Eurozona e quelli dell’Unione Europea ad eccezione della Gran Bretagna, hanno infatti dato l’assenso alla prossima stipula di un nuovo trattato intergovernativo. Il trattato, aggiuntivo rispetto al Trattato Ue, prevede nuovi impegni in materia di disciplina finanziaria e di regole di bilancio. Il documento uscito da Bruxelles contempla anche la possibilità che la Bce svolga un ruolo di supporto tecnico all’operato del Fondo salva-Stati (EFSF). I leader Ue hanno convenuto che l’EFSF resterà attivo nel finanziamento di programmi avviati fino a metà 2013 e che continuerà a garantire il finanziamento dei programmi in corso. L’adeguatezza del massimale globale dell’EFSF e dell’EMS (meccanismo europeo di stabilità), pari a 500 miliardi di euro, verrà riesaminata nel marzo 2012. Il listino meneghino ha accelerato dopo la fiducia dei consumatori Usa calcolata dall’Università del Michigan, che a dicembre è salita a 67,7 punti battendo le attese che indicavano 65,8 punti. E così a Piazza Affari il Ftse Mib ha guadagnato il 3,37% a 15.483 punti, mentre il Ftse All Share è avanzato del 2,95% a quota 16.229.
Intesa SanPaolo e Unicredit hanno guidato il comparto bancario a Piazza Affari all’indomani del nuovo monitoraggio dell’European Banking Authority (EBA). Per l’istituto di Ca de’ Sass, che ha mostrato un progresso del 7,85% a 1,277 euro (miglior titolo del Ftse Mib), l’EBA ha confermato che già supera il limite minimo del 9% a livello di Core Tier 1 e quindi non ha bisogno di eseguire nuove operazioni sul capitale. Per Unicredit, che ha mostrato un balzo del 7,10% a 0,80 euro, la richiesta dell’EBA è leggermente aumentata a 7,97 miliardi di euro dai precedenti 7,38 miliardi. Questa differenza, hanno spiegato gli esperti di Equita, sarà “più che coperta dall’aumento di capitale e dalla ristrutturazione dei Cashes che porteranno il Core Tier 1 al 9,4% e quindi ad un surplus di 1,7 miliardi di euro”. Anche le altre banche coinvolte hanno snobbato le nuove richieste dell’EBA: Ubi Banca ha guadagnato il 5,68% a 3,31 euro, Banco Popolare il 2,67% a 0,98 euro, Monte dei Paschi il 7,25% a 0,284 euro. Tra i migliori da segnalare i titoli del Lingotto: Fiat Spa è avanzato del 4,67% a 3,942 euro, Fiat Industrial del 5,55% a 6,56 euro.
Impregilo (+2,42% a 2,284 euro) resta un tema caldo sul mercato. Secondo quanto riportato questa mattina da La Repubblica, Atlantia avrebbe deciso di non accettare l’offerta della famiglia Gavio, che dovrebbe comportare un premio del 50% sul primo general contractor italiano, ed anche Fondiaria-Sai potrebbe rifiutare l’offerta. “Se questa indiscrezione fosse confermata ? hanno scritto gli analisti di Intermonte -, non è da escludere che si possa andare allo scioglimento dei patti in Igli e di conseguenza aumenterebbe l’appeal speculativo sul titolo”. Enel ha mostrato un rialzo del 2,20% a 3,156 euro nonostante Standard & Poor’s abbia posto sotto osservazione per un eventuale declassamento il rating a lungo termine del colosso elettrico (A-). Atlantia ha aumentato i guadagni nel pomeriggio arrivando a chiudere con un +2,61% a 11,79 euro. Oggi Intermonte ha rivisto al ribasso le stime sul 2012 del 3% soprattutto “sulla base di assunzioni più caute sul traffico (da -1,9% a -2,2%) alla luce delle nuove imposte sui carburanti introdotte dal Governo” nella manovra da 24 miliardi di euro.
Fondiaria-Sai (-2,85% a 0,937 euro) ha aggiornato i minimi storici a 0,934 euro. La compagnia della famiglia Ligresti è rimasta sotto i riflettori del mercato, che ormai fiuta un nuovo aumento di capitale dopo quello da 450 milioni di euro della scorsa estate. Secondo quanto riportato dai principali quotidiani nazionali, Mediobanca, il principale creditore di FonSai, ha scritto una lettera al gruppo assicurativo invitandolo ad una ricapitalizzazione da 600 milioni di euro per mettere in sicurezza i propri conti. Sembra quindi sfumare l’ipotesi, circolata nei giorni scorsi, circa la creazione di un veicolo in cui far confluire le partecipazioni strategiche (Mediobanca, Generali, Pirelli, Rcs, Gemina) con l’ingresso di Credit Suisse come socio di minoranza. Ancora in profondo rosso Diasorin (-5,76% a 19,15 euro, maglia nera del Ftse Mib) dopo il lancio del profit warning lanciato alcuni giorni fa dal peer francese bioMérieux.
Fonte: Borsaitaliana