Pichetto Fratin (Mise): “Prepariamoci a economia di guerra che genererà inflazione”
Cuchel (commercialisti): “Dopo diritto alla salute avanti su sanzioni dirette e regolamentazione del mercato delle professioni”
“Dobbiamo prepararci a un’economia di guerra. Una guerra economica legata all’energia, che per gran parte proviene dal gas russo così come un lungo elenco di materie prime come l’acciaio e il grano. Tutto questo avrà conseguenze di ordine speculativo sui prezzi finali che genererà inflazione che va a colpire le famiglie. In questo quadro estremamente complesso abbiamo il dovere di salvare le aziende e il supporto dei professionisti risulterà fondamentale”.
Con queste parole Gilberto Pichetto Fratin, viceministro dello Sviluppo Economico, ha dato il via al XVIII convegno nazionale “Obiettivo Futuro” dell’Associazione nazionale Commercialisti, che si è svolto presso l’auditorium Concorde dell’hotel ‘Galilei’ di Pisa.
“La parte tributaria ci ha visto impegnati per vent’anni. Dobbiamo proseguire su questa strada dando sostegno alle professioni. Con il provvedimento sul differimento termini per malattia del professionista, un disegno di legge che ormai ha già tre anni e poi è diventato emendamento alla legge di bilancio, si è determinata la necessità di regolare l’attività professionale e i compiti professionali con gli adempimenti a carico del professionista, affiancandoli a tutele adeguate. E’ una battaglia che dobbiamo portare avanti – ha concluso Pichetto Fratin – estendendo il perimetro delle tutele stesse nell’interesse di un rilancio dell’intera categoria”.
Il tema delle tutele è uno dei punti principali che fanno parte del Manifesto che l’Associazione nazionale Commercialisti ha lanciato nel corso dell’evento, come sottolineato dal presidente Anc Marco Cuchel: “Siamo riusciti a portare a casa il diritto alla salute ma sono ancora scoperti altri punti fondamentali come le coperture per le sanzioni dirette e la regolamentazione del mercato delle professioni. Non è possibile che siamo ancora esposti con il nostro patrimonio personale, nel primo caso, e che ci sia la necessità di difendere il proprio lavoro da un mercato dove tutti possono fare tutto. Non è così. Dobbiamo ritrovare la sinergia tra tutti gli organismi – ha aggiunto Cuchel – con le casse di previdenza e i sindacati per riportare la nostra categoria al riconoscimento che merita. Lo dobbiamo ai 120mila professionisti iscritti che non sono messi nelle condizioni di avere certezze. Siamo un elemento importante per la nostra comunità e la politica ce lo riconosce a parole. Mi piacerebbe vedere anche in concreto la declinazione di questo principio”.
Sull’importanza del ruolo dei professionisti si è soffermato anche Federico Freni, sottosegretario al ministero dell’Economia e Finanze: “La politica si alimenta dei contributi di chi è sul campo e voi da sempre siete in prima linea al fianco di imprese e famiglie. Specie nel delicatissimo momento della crisi pandemica. Grazie al costante confronto con voi stiamo lavorando a una Semplificazione del nostro sistema fiscale per un fisco più vicino a cittadini e agli operatori. Una riforma che porti la vita vera all’interno del Parlamento”.
Tema ripreso anche da Elbano De Nuccio, candidato Presidente al Consiglio nazionale dei Commercialisti e degli Esperti contabili: “La pandemia ha rafforzato la centralità della nostra professione, siamo ‘i medici delle imprese’ ma nonostante questo riconoscimento siamo stati costretti a recriminare ottenimento di contributi mentre mantenevamo in piedi il sistema economico del Paese. Per la rinascita della professione i due pilastri sono consapevolezza ed esperienza. Noi non chiediamo ascolto sterile né di essere consultati. Vogliamo essere parte integrante nella formazione delle norme nella consapevolezza che non esiste peggiore norma di una scritta male che comporta conflitto sociale tra chi l’ha fatta e chi la subisce”.
Secondo Andrea Mandelli, vicepresidente della Camera dei Deputati: “Il contributo dei professionisti in questi anni di pandemia è stato davvero determinante nell’accompagnare il Paese fuori dalla crisi. Di fronte alle loro esigenze ci siamo battuti per l’approvazione della legge sull’equo compenso e per una semplificazione che permetta ai professionisti di muoversi in maniera migliore nella jungla delle norme fiscali”.
Una novità importante è stata annunciata nel corso dei lavori da Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili: “I ministeri vigilanti hanno approvato il provvedimento straordinario di incentivazione alla regolarità contributiva per gli iscritti alla Cnpr. Questo significa che dopo l’emergenza sanitaria ed economica, che sta colpendo duramente anche i professionisti, consentirà ai colleghi di sanare i debiti riferiti a omissioni contributive, anche parziali, riducendo sanzioni e interessi”.
Sulle tutele dei professionisti ha posto l’accento Andrea De Bertoldi (segretario Commissione Finanze al Senato): “Ho portato avanti le istanze dei commercialisti per allargare le competenze e comporre la grande ingiustizia che si registrava in termini di tutele. Adesso si deve procedere con la regolamentazione dell’Equo compenso e delle esclusive. Le false liberalizzazioni degli anni passati hanno penalizzato i giovani professionisti e i più deboli. Per questo abbiamo deciso di agire per tutelare proprio queste posizioni nell’interesse di una ripresa dell’intera categoria”.
Per Vincenzo Moretta, candidato presidente al Cndcec: “Riportare la riconoscibilità dell’importanza della nostra professione è l’obiettivo prioritario. Non basta raccontarcelo tra di noi ma serve farlo percepire all’esterno. Noi non siamo quelli che fanno due conti per le tasse. Siamo molto molto di più. Negli ultimi anni è mancata l’unità. Serve un raccordo tra tutte le parti attive della professione”.
La voce degli ordini è stata portata da Stefano Sartini, presidente dell’Odcec di Pisa: “Siamo impegnati nel supportare quelle aziende che affrontano le prime conseguenze economiche e finanziarie della guerra in corso ai confini dell’UE. Occorre più che mai mettere in campo dialogo, ascolto e concretezza e come commercialisti non possiamo farci trovare impreparati”.
Insieme al collega Alessandro Bagnoli, presidente dell’Odcec di Livorno: “La nostra categoria è fin troppo assediata dalla proliferazione di adempimenti e procedure molto spesso farraginose sempre subite dall’alto senza avere mai la possibilità di poter essere ascoltati preventivamente dal Legislatore. Eppure siamo noi siamo il “front office” delle agenzie fiscali, senza la nostra collaborazione il puzzle del gettito erariale non potrà mai essere completo”.