Blitz della Guardia di Finanza in regione Piemonte. Gli uomini delle fiamme gialle stanno mettendo a setaccio gli uffici dei gruppi politici del Consiglio Regionale per acquisire documentazione relativa alle spese dei gruppi. I pm Andrea Beconi ed Enrica Gabetta, titolari dell’inchiesta, vogliono verificare se ci sono casi di malversazione dei fondi o di irregolarità nella rendicontazione di spese e nelle richieste di rimborso, o di percezione irregolare di benefit. Come è successo in regione Lazio saranno passati al setaccio i bilanci per controllare tutte le spese sostenute dai gruppi a partire dal primo gennaio 2008. Da quanto si apprende, almeno per ora, non è stata formulata nessuna ipotesi di reato e non vi sono persone sottoposte a indagini. “La Guardia di Finanza è stata questa mattina qui a Palazzo Lascaris con una ordinanza del magistrato e ha acquisito documenti relativi al finanziamento dei gruppi consiliari e allo status dei consiglieri presso tutte le loro sedi. Il comandante mi ha detto che in questa fase si tratta di un’inchiesta conoscitiva”, è il laconico commento del Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Valerio Cattaneo. Intanto sul sito del consiglio regionale del Piemonte proprio questa mattina compare un comunicato in cui si legge che “il 27 settembre l’Ufficio di presidenza ha licenziato la proposta di legge per ridurre i costi della politica in Consiglio regionale”.
Il provvedimento prevede l’abolizione delle dichiarazioni dei consiglieri regionali riguardanti i rimborsi spese e le indennità per le attività svolte sul territorio, l’abolizione dei viaggi in ambito Ue e la riduzione di quelli nazionali. Inoltre stabilisce la certificazione dei bilanci dei gruppi consiliari. Ora la proposta, dopo essere stata approvata durante i lavori del Tavolo di concertazione, deve essere deliberata dalla Commissione affari istituzionali, convocata per venerdì 28 settembre, e poi approvata dall’Assemblea nella seduta di martedì 2 ottobre. Nel portale di Palazzo Lascaris sono state rese pubbliche tutte le dichiarazioni dei consiglieri regionali riguardanti i rimborsi spese e le indennità per le attività svolte sul territorio. Singolare il caso del consigliere Maurizio Lupi, fondatore e segretario nazionale dal 1991 dei VERDI-VERDI e presidente del movimento ecologista “l’Ambienta-Lista-WWFF”. Nel 2011, il politico dal pollice verde, ha utilizzato più di tutti l’auto ottenendo come rimborso spese più di 30mila euro. Ci si augura che l’esperto in materia di inquinamento delle aree metropolitane abbia almeno utilizzato auto ecologiche per muoversi sul territorio.
Emilia Romagna. Indagini anche alla sede consiliare dell’Emilia Romagna. La Procura di Bologna ha infatti aperto un’inchiesta sull’utilizzo dei fondi pubblici in disponibilità della Regione.
Al momento non ci sono indagati né ipotesi di reato. La natura dell’indagine sarebbe quindi solamente conoscitiva. Il fascicolo è affidato ai pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari, mentre a condurre l’inchiesta, coordinata dal procuratore capo Roberto Alfonso e dall’aggiunto Valter Giovannini, un pool investigativo creato ad hoc e composto da cinque uomini della Guardia di Finanza.
L’Emilia Romagna risulta indagata anche per la gestione dei fondi da parte del gruppo dell’Idv in Regione nella scorsa legislatura, le partecipazioni a pagamento dei consiglieri nelle emittenti locali ed i rimborsi elettorali della Lega Nord.