Pietro Ciucci chiede al Mase tre mesi in più sul Ponte. La lotta ‘No Ponte’ dell’artista Pasquale Marino in ‘opere d’arte’

La società Stretto di Messina, nell’ambito della procedura in corso di valutazione di impatto ambientale, di concerto con il contraente generale Eurolink, ha ritenuto opportuno di richiedere al Mase, una sospensione di 120 giorni dei termini per la presentazione della documentazione integrativa richiesta che, con i nuovi termini temporali, sarà consegnata entro metà settembre 2024.

“La decisione – spiega l’ad, Pietro Ciucci – è motivata dalla eccezionale rilevanza dell’opera e riflette la volontà e il massimo impegno della Società nel fornire puntuali ed esaurienti risposte alle richieste di integrazioni e chiarimenti”.

Si tratta di integrazioni e chiarimenti “sugli elaborati tecnici del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina, presentate dalla Commissione Via e Vas del Mase.

Alcuni approfondimenti prevedono indagini di campo, come ulteriori rilievi faunistici terrestri, batimetrici e subacquei, ai quali la Società intende dedicare la massima attenzione utilizzando pienamente i tempi consentiti dalla normativa”, ha spiegato  Ciucci.

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, si era posto, come ribadito lo scorso aprile, “l’obiettivo di arrivare all’avvio dei lavori entro l’estate 2024”.

“Il 2024 sarà l’anno del Ponte sullo Stretto: con senso di responsabilità, è stato ritenuto opportuno fare tutte le verifiche del caso – andando oltre i doveri previsti dalla legge – perché un’opera così rilevante a livello mondiale merita massima scrupolosità. È l’ennesima prova della serietà del progetto e delle intenzioni del governo. I lavori partiranno comunque nei prossimi mesi, dopo l’approvazione del Cipess”. Così una nota del Mit.

Quanto costerà attraversare il ponte sullo Stretto? Secondo l’analisi costi benefici della Stretto di Messina Spa il pedaggio avrà un costo minimo di 32-36 euro, ovvero un costo uguale a quello attuale del traghettamento che prevede tariffe sul tipo di mezzo e sulla durata tra andata e ritorno. La risposta si trova nella relazione di aggiornamento ed è stata redatta dai professori della Bocconi Roberto Zucchetti e Oliviero Baccelli, che l’hanno consegnata nel dicembre del 2023: “Per le classi di pedaggio dei veicoli stradali in transito sul Ponte – si legge nell’analisi -, sulla base delle indicazioni provenienti dalle relazioni sugli scenari di traffico, si ipotizzano valori coincidenti con le classi tariffarie dei traghetti al 2023”.

Col vettore privato, Caronte&Tourist, attraversare lo Stretto in auto costa al momento 36,50 euro per la solo andata, il prezzo sale a 39,70 con andata e ritorno entro le 24h, sale ancora 45,20 con un ritorno previsto entro i 3 giorni e a 72,20 se si rientra entro 60 giorni. Col vettore pubblico, Bluferries, il prezzo è di 33 euro solo andata, resta invariato se si rientra in giornata, sale a 37 entro i 3 giorni, a 65 se si rientra entro i 60 giorni (al momento Bluferries non prevede la rotta più breve tra Villa San Giovanni o Reggio e il porto di Messina, i traghetti sbarcano solo a Tremestieri, nella periferia sud della città, con una durata di 50 minuti, il privato invece sbarca alla Rada San Francesco, direttamente in centro città, con una percorrenza di 20 minuti). Questo è dunque quanto ipotizzano i due professori, sebbene aggiungano che “altri scenari tariffari possono essere ipotizzati”.

Un altro scenario è dunque possibile, al momento però le tariffe prevedono lo stesso costo dei traghetti. Mentre, una volta attivato il ponte “gli aliscafi sulle rotte Messina-Villa San Giovanni e Messina-Reggio Calabria, attualmente sovvenzionati per continuità territoriale, non saranno eserciti – si legge ancora nell’aggiornamento dell’analisi costi-benefici – in quanto, a meno di nuove sovvenzioni pubbliche ad oggi non previste, non potranno coprire i costi di produzione del servizio con i ricavi ottenibili alle tariffe attuali; al contrario, aumentando le tariffe, eventuali operatori a mercato non potranno competere con il servizio ferroviario metropolitano sul Ponte, che offrirà livelli di servizio equivalenti o migliori (tempi di percorrenza, frequenze, capillarità delle stazioni)”.

Questo è quanto prevedono i due professori della Bocconi per il trasporto pubblico, mentre per quello privato “i traghetti per il trasporto di autovetture e autoveicoli a mercato libero non saranno eserciti per domanda insufficiente a coprire i costi di produzione del servizio, tenendo conto che da valutazioni effettuate sulla base dei costi generalizzati di trasporto e delle disponibilità a pagare degli utenti la quota di mercato residua sarà marginale anche nel caso di politiche tariffarie aggressive da parte degli armatori”. I traghetti di Rfi tuttavia non saranno dismessi e resteranno pronti a partire in caso di emergenza. Mentre, secondo i professori della Bocconi il risparmio sarà nel tempo di percorrenza, stimato: “Il Ponte sarà in grado di assicurare tempi di attraversamento pari a circa 15 minuti per i servizi ferroviari diretti tra Villa San Giovanni e Messina Centrale e circa 10 minuti su strada (tra lo svincolo Santa Trada e lo svincolo Giostra). Si consideri che attualmente, non considerando i tempi di attraversamento del Ponte, il percorso da Torre Faro, dove sorgerà il pilone sul lato siciliano, fino al centro città è di venti minuti, senza traffico e andamento a velocità da città.

La società Stretto di Messina replica alle osservazioni sulle ricadute occupazionali: “In tutti i paesi dove sono stati realizzati grandi collegamenti alternativi ai servizi di traghettamento, la riprotezione del personale marittimo è stata adeguatamente gestita e risolta con un’opportuna pianificazione degli interventi di riconversione e riallocazione delle risorse nell’arco del periodo di costruzione. Nel caso del ponte sullo Stretto il personale potrà essere assorbito per la manutenzione e il monitoraggio dell’opera. Inoltre, esistono numerose possibilità di reimpiego dei traghetti su rotte alternative come le isole o indotte dai flussi turistici generati dal ponte. Nell’ambito della pianificazione vanno anche sottolineate le nuove iniziative economiche, derivanti dalla realizzazione del ponte, che offriranno opportunità tali da garantire una ulteriore positiva riallocazione del personale dei traghetti”.

Enzo Siviero è il rettore di eCampus, ed è uno dei massimi esperti di ponti a livello internazionale. Ingegnere e architetto di Vigodarzere (Padova), Siviero ha dedicato i suoi 79 anni di vita alla progettazione e allo studio dei ponti. Ha insegnato a lungo nella facoltà di architettura dell’Università di Venezia, è una delle più brillanti e autorevoli menti della scienza dell’Italia e ovviamente è da sempre un fervente sostenitore del Ponte sullo Stretto.

E’ stato intervistato sul Ponte è gli è stato chiesto cos’ha pensato quando  l’amministratore delegato della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha annunciato lo slittamento di qualche mese dell’approvazione del progetto esecutivo: “Quello che ha detto Ciucci – risponde il prof. Siviero – non solo è la verità, ma l’inoppugnabile realtà. Stiamo parlando di due, tre, massimo sei mesi in più quando in Italia le opere si prolungano a volte di anni o addirittura di decenni. Qui siamo di fronte ad una complessità straordinaria per un’opera straordinaria, con gli oppositori che se le inventano tutte per mettere i bastoni tra le ruote e instillare dubbi. Che ci sia uno slittamento di qualche mese non significa nulla sulla realizzabilità dell’opera, anzi significa che si vuole rispondere approfonditamente a tutte le questioni e le eventuali obiezioni poste dai tecnici. È tempestivo ed era quello che in generale il cittadino comune non ideologizzato si aspettava. Non è un rallentamento e non è una sorpresa, è semplicemente prendere atto della realtà. Un conto è quello che il legislatore a priori mette in campo, altra cosa è poi cosa succede in campo (sempre sotto la guida del legislatore). Non dimentichiamoci che lo sforzo principale è stato quello di trovare la via giuridica di riesumare un contratto che in via formale era morto, salvo per i contenziosi che lo tenevano in piedi. Quello è stato il passaggio più importante. Ed è stato un successo straordinario della politica, che in 18 mesi ha davvero bruciato le tappe. La corsa delle date a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi era dovuta proprio alla volontà di accelerare al massimo, con la consapevolezza che quelle date non erano perentorie. Ma serviva a mettere in moto una macchina enorme per qualità e quantità, al più presto possibile. Non ci dimentichiamo che siamo partiti da zero: i governi che hanno preceduto questo esecutivo per 11 anni avevano azzerato tutto, e invece adesso in 18 mesi è stata rimessa in piedi la Stretto di Messina, è stata approvata la legge in Gazzetta Ufficiale, è stato aggiornato il progetto definitivo di 13 anni fa e adesso si sta lavorando rapidamente all’esecutivo. Ma in Italia siamo bizantini per vocazione e azzeccagarbugli per prassi, quindi ci sono tanti scogli burocratici da superare. In ogni caso quanto fatto fin qui è stata una grande operazione, e ci sono tutti i presupposti per continuare al meglio’.

La lotta ‘No Ponte’ dell’artista di Reggio Calabria Pasquale Marino si rende visibile  in un video mostra:  ‘Lo stretto di Messina, intriga il mio interesse, visto il ripescaggio del progetto ponte, mal visto da me e dalla gran parte dei cittadini che popolano l’area metropolitana del dello stretto, meraviglioso e incantevole spettacolo che esso rappresenta, l’eventuale realizzazione, noi lottando, speriamo mai nella realizzazione, distruggerebbe un equilibrio un ecosistema, da incoscienti, uomini che solo per interessi politici portano avanti, la realizzazione non porta sviluppo per tutto quello che rovina, vale più una belle e romantica traversata, allo scempio dell’uomo sulla natura senza alcun beneficio in termini di tempi di attraversamento, disturba ciò che oggi e attrattiva di bellezza, e così che la mia lotta artistica comincia con una serie di opere inneggiante la bellezza dello stretto senza ponte, pubblicati nei social con grande riscontro, con queste opere ho realizzato un video raccontando la ragione e la bellezza dei luoghi senza il maledetto ponte che gente di altri luoghi vuole solo per scopi o bandiere personali’.

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