Ha fatto discutere – e non poco – l’iniziativa di Pietro Grasso, che per ribadire la sua idea, secondo cui Salvini vada processato per il caso Diciotti, ha sequestrato un gruppo di studenti di una scuola.
Per provare a convincere l’opinione pubblica e i colleghi politici che Matteo Salvini debba essere processato il caso della Diciotti, il numero uno di Liberi e Uguali e montato un finto servizio giornalistico in cui si raccontano le vicende di 177 studenti della scuola Ubaldo Diciotti, costretti a rimanere a scuola a causa delle manifestazioni degli studenti contro le istituzioni.
Immaginate se un Ministro dell’Interno trattenesse in una scuola 177 ragazzi e ragazze per costringere le associazioni studentesche a interrompere delle pacifiche proteste contro una riforma dell’Istruzione. Immaginate che si giustifichi dicendo: “Sto solo attuando un punto irrinunciabile del mio programma di Governo”. Immaginate che, dopo lunghe trattative, e solo dopo aver ottenuto dalle associazioni studentesche la rinuncia a qualunque rivendicazione, il Ministro decida di liberare quei 177 studenti. Non sarebbe forse un sequestro di persona? Non sarebbe gravissimo?La stessa cosa – con protagonisti diversi – è accaduta con il “caso Diciotti”. Impedire il processo a Salvini autorizzerà in futuro un Ministro a utilizzare qualsiasi mezzo, anche il peggiore, per raggiungere il proprio fine politico – a costo della libertà personale, di quella di espressione o di pensiero di qualcuno di noi – senza temere conseguenze sul piano giudiziario.Il 20 marzo il Senato vota sull’autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro Salvini. Vogliamo davvero creare un precedente così pericoloso?.
Salvini: querelo, quella era la vecchia politica.