L’Italia è in piena recessione. A dimostrarlo, il Pil che torna negativo dopo due anni. Anche i consumi per il Natale sono calati del 20% rispetto a un anno fa. Nel terzo trimestre il Prodotto interno lordo è diminuito dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Con il calo del Pil si è registrato il primo dato negativo del prodotto interno lordo dal quarto trimestre 2009 quando c’era stato un calo dello 0,1%. Lo rileva l’Istat, sottolineando che nei confronti del terzo trimestre 2010 si registra un aumento dello 0,2%.
Confesercenti rileva invece che per Natale si spenderanno 2,3 miliardi, il 19% (542 milioni) in meno rispetto al 2010. Il clima di recessione e l’eccessivo peso delle imposte sui consumi mettono in crisi il menu di Natale e fanno serrare le fila alle famiglie. A pesare sulla spesa più che i prezzi conta la condizione economica familiare, uno dei maggiori ostacoli per la metà degli intervistati. Cresce il peso percepito delle tasse (+6%) mentre rimane invariata la preoccupazione legata al lavoro, presente per il 12% degli italiani ma che sale a quote tra un terzo e un quarto per le fasce d’età 24-44 anni.
Terzo trimestre 2011: domanda interna in calo. La crescita acquisita per il 2011 è pari allo 0,5%. Lo comunica l’Istat, spiegando che è il risultato che si otterrebbe se nel quarto trimestre la variazione congiunturale fosse nulla.
Nel terzo trimestre 2011 “tutte le componenti della domanda interna sono risultate in diminuzione”, riferisce ancora l’Istat. Le importazioni si sono ridotte dell’1,1%, le esportazioni sono cresciute dell’1,6%. Il terzo trimestre 2011 – informa ancora l’istituto di statistica – ha avuto due giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno del terzo trimestre 2010.
Aste di finanziamento:boom di richieste: Richieste boom per 489 miliardi di euro alla prima asta di rifinanziamento a 3 anni della Bce senza limite di ammontare e al tasso dell’1%: all’operazione hanno partecipato 523 banche.
L’assegnazione dei fondi da parte della Bce e’ in programma domani. La domanda delle banche e’ stata dunque molto forte collocandosi nella parte alta della forchetta di previsione che oscillava in un range molto ampio tra i 300 e i 500 miliardi. Oltre a questa asta straordinaria varata dalla Bce per iniettare liquidita’ nel sistema e scongiurare un credit crunch, l’istituto di Francoforte ha assegnato oggi altri 30 miliardi nell’asta a tre mesi e 33 miliardi di dollari nell’operazione a 14 giorni.