Il Prodotto interno lordo nel quarto trimestre del 2019 scende dello 0,3% rispetto al terzo trimestre mentre rimane fermo, invariato, su base annua. Lo rileva l’Istat diffondendo la stima preliminare del Pil (espresso in valori concatenati e corretto per il calendario e la stagionalità). Il trimestre precedente aveva invece registrato un aumento dello 0,1% congiunturale e dello 0,5% tendenziale. In particolare il calo trimestrale dello 0,3% è il più forte dal primo trimestre del 2013, ovvero da quasi sette anni.
Nel 2019 il Pil italiano ha registrato un aumento dello 0,2% sia in base a dati corretti per gli effetti di calendario che in base a dati trimestrali grezzi, in netta frenata rispetto al +0,8% del 2018. Lo comunica l’Istat, specificando che si tratta di una prima indicazione sulla media annua. Il risultato completo sarà invece quello che l’Istat renderà noto il prossimo 2 marzo, dato calcolato in modo più approfondito e con una diversa metodologia. Le previsioni del governo contenute nella nota di aggiornamento al Def per il 2019 si attestano al +0,1%.
Nel quarto trimestre del 2019, secondo la stima preliminare, la dinamica del Pil ha subito una battuta di arresto”. Lo scrive l’Istat nel commento ai dati. Il calo congiunturale dello 0,3%, spiega, “ha interrotto la debole tendenza positiva prevalsa nell’arco dei quattro trimestri precedenti”. La contrazione trimestre su trimestre, prosegue l’Istituto, “determina un abbassamento del tasso di crescita tendenziale del Pil, che scende a zero dallo 0,5% del trimestre precedente”.
Nel quarto trimestre del 2019 il valore aggiunto in termini congiunturali “segna un calo marcato nell’industria e in agricoltura, a fronte di un sostanziale ristagno per l’insieme del terziario”. Lo scrive l’Istat nel commento ai dati sulla stima preliminare del Pil.