La “pillola della Merck” contro il coronavirus è in dirittura d’arrivo in Europa: inizia il percorso di autorizzazione
Presto potrebbe venire concessa l’autorizzazione per la prima pillola anti Covid in Europa. Ad annunciarlo è l’Agenzia europea dei medicinali (Ema), che ha avviato la revisione in tempo reale dei dati sul farmaco antivirale orale Molnupiravir sviluppato da Merck Sharp & Dohme, in collaborazione con Ridgeback Biotherapeutics.
Secondo i primi risultati delle sperimentazioni, il farmaco può prevenire il ricovero o la morte nei pazienti adulti affetti da Covid-19.
Se sarà concessa, hanno dichiarato le aziende interessate, l’autorizzazione all’immissione in commercio dalla Commissione europea Molnupiravir potrebbe essere la prima pillola antivirale per il trattamento del coronavirus nell’Unione europea.
Molnupiravir, il percorso verso l’autorizzazione della prima pillola contro il Covid
Molti considerano Molnupiravir una svolta nella lotta contro il coronavirus. Conosciuta come la “pillola della Merck”, la casa farmaceutica americana che ha sviluppato un farmaco che promette bene nella battaglia contro il Covid.
Al momento, è in atto la fase “rolling review”, lo strumento regolatorio di cui l’Ema si serve per accelerare la valutazione di un medicinale o vaccino promettenti durante un’emergenza sanitaria pubblica.
I tempi per la sua valutazione, di solito, si aggirano intorno ai 2-3 mesi: la data x quindi potrebbe essere tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. La richiesta di autorizzazione per l’uso d’emergenza negli Usa è stata presentata lo scorso 11 ottobre.
Quanto ai risultati nei test clinici, fra i pazienti ad alto rischio che hanno preso due pillole al giorno per 5 giorni, il 50% rispetto al placebo, ha evitato il ricovero e nessuno è morto.
Proprio per questi motivi, è già scattata in tutto il mondo la corsa al farmaco. Gli Usa hanno già firmato un contratto da 1,2 milioni di dollari per 1,7 milioni di cicli: il trattamento da 10 pillole costa 700 dollari. L’Europa, per il momento, resta a guardare: gli accordi verranno siglati non prima dell’avvio del processo regolatorio