Nonostante i progressi, una nuova ricerca svela come la contraccezione è ancora sconosciuta e come le donne siano ancora ignoranti nel settore, soprattutto per quello che riguarda la pillola anticoncezionale. Non bastano mezzo secolo di vita e 100 milioni di utilizzatrici: la pillola e il suo funzionamento sono conosciuti solo dal 2% delle donne in Europa.
La ricerca, condotta in diverse zone d’Europa: Germania, Francia, Gran Bretagna, Svezia e Romania e pubblicata sulla rivista Contraception svela che, al di là del livello culturale, la consapevolezza sulla pillola è davvero scarsa. E tre intervistate su 4 vorrebbero ricevere maggiori informazioni. “I dati spiegano come mai resistano tuttora tanti pregiudizi e luoghi comuni su questo metodo – afferma il professor Francesco Primiero dell’Università di Roma La Sapienza, protagonista di un meeting internazionale di approfondimento che si tiene a Berlino -. Il timore più diffuso è che la pillola possa essere dannosa per la salute, mentre numerose evidenze scientifiche indicano l’esatto contrario.
In particolare, un recente aggiornamento dei dati relativi alla mortalità tra le oltre 46.000 donne seguite per poco meno di 40 anni in un importante studio britannico ha dimostrato come, nel lungo termine,quelle che hanno fatto uso di contraccettivi orali vivano più a lungo.
E migliora anche la qualità di vita: le formulazioni più recenti sono state sviluppate per offrire benefici aggiuntivi in termini di benessere risolvendo alcuni disturbi femminili molto diffusi”. Fra i più frequenti, ci sono le mestruazioni abbondanti che provocano anemia e, nel 28% dei casi problemi di concentrazione e affaticabilità, la sintomatologia premestruale e l’acne, in particolare nelle adolescenti in cui può causare pesanti ripercussioni psicologiche e sulla capacità di relazione.
Secondo i più recenti dati delle Nazioni Unite nel mondo oggi utilizza la pillola in media l’8,8% delle donne, in Europa il 21,4%.
Fra i Paesi in cui si usa di più vi sono il Portogallo (58,9%), la Germania (52,6%), l’Algeria (45,9%), il Belgio (44,8%) e la Francia (41,5%).
L’Italia, con il 14,2% (16,2% è il dato relativo all’utilizzo della contraccezione ormonale), è ferma agli stessi livelli di Tunisia (14,5%), Botswana (14,3%) e Iraq (14,6%). Negli Stati Uniti la media è del 16,3%: si tratta di uno dei Paesi sviluppati con il più alto numero di gravidanze nelle teenager (400.000 nel 2009). Un recente rapporto del Centers for Disease Control and Prevention ha rilevato che il 50,1% delle ragazze dai 15 ai 19 anni che hanno avuto una gravidanza indesiderata negli Usa non utilizzava contraccettivi.