C’è anche Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte, tra le 48 persone a cui la Guardia di Finanza sta notificando gli avvisi di garanzia sull’uso dei fondi pubblici da parte dei gruppi consiliari regionali. Questi provvedimenti si aggiungono ai 4 già notificati mesi fa. L’inchiesta è condotta dai pm Andrea Beconi ed Erica Gabetta. Cota, ha precisato di essersi già recato “spontaneamente ai pubblici ministeri per chiarire la mia posizione”. “Sarò in qualsiasi momento a loro totale disposizione per ulteriori necessità”, ha detto.
Gli acquisti. Briglie per cavalli, bistecche e sottofiletti dal macellaio, il vassoio per il matrimonio di un assessore ma anche bottiglie di champagne, panettoni, borse di noti stilisti e gioielli. Sarebbero queste alcune delle spese che i consiglieri regionali del Piemonte avrebbero effettuato utilizzando ‘fondi pubblici’. Le uscite maggiormente rimborsate riguardo scontrini per cene, pernottamenti in albergo e buoni benzina su cui bisognerà capire se sono state fatte per motivi istituzionali, e quindi legittimi, o se siano di carattere ‘personale’. A maggio i consiglieri inizieranno ad essere sentiti in procura dai pm titolari dell’inchiesta.