L’indagine “Carthago-Maestrale” ha svelato l’esistenza di un vero e proprio “cartello” della ‘ndrangheta sul pane. Hanno imposto il prezzo minimo per la vendita di un bene di prima necessità come il pane, annullando la concorrenza fra i fornitori e i rivenditori. Imponendo ovunque lo stesso prezzo, vietando la possibilità di vendita a costo inferiore, concretamente il prelievo forzoso è stato fatto dalle tasche della gente comune che, ignara e trattandosi di un bene essenziale, lo ha acquistato e continua ad acquistarlo a queste condizioni. Così, senza accorgersene il pizzo lo pagano tutti, poco, ma lo pagano tutti.
A questo punto arriva il potere della ‘ndrangheta! Non c’è settore dell’economia che può dirsi immune dal suo ricatto, impone le sue leggi in ogni ambito. È il suo modo per marcare il territorio e se ha toccato anche il pane, se è arrivata finanche a questo punto, non c’è dubbio che il suo controllo si estenda ovunque.
È bene ricordarselo: la criminalità organizzata avvelena tutto, anche ciò che non vediamo o di cui non ci accorgiamo. Tutti paghiamo di più per qualcosa che, se fosse realizzato in un mercato onesto, trasparente, sarebbe di migliore qualità e costerebbe meno! Per questo, chi combatte contro la mafia non lo fa mai solo per difendere i propri interessi, lo fa per il bene di tutti, per difendere un valore sacro: la libertà di lavorare, di progredire, di costruirsi un futuro, di migliorare le proprie e le altrui condizioni di vita.