Pioltello, tra Ramadan e Valditara: ‘No alle feste non riconosciute dallo Stato’

“Il provvedimento è in dirittura d’arrivo. Non sarà più possibile chiudere una scuola in occasione di una festività non riconosciuta dallo Stato”, annuncia  il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, dal palco della festa per i 40 anni della Lega Lombarda a Varese.  Valditara chiude in questo modo  le polemiche con la scuola di Pioltello che voleva “italianizzare” il Ramadan.

Il dibattito sull’integrazione e il rispetto delle tradizioni religiose a scuola ha raggiunto l’apice con la controversia generata dalla decisione della scuola a Pioltello di sospendere le lezioni per celebrare la giornata conclusiva del Ramadan lo scorso 10 aprile. La mossa, spiegata dal dirigente scolastico, come risposta all’alta probabilità di assenze significative tra gli studenti di fede islamica, ha sollevato un vivace dibattito pubblico e politico.

Ignazio La Russa, presidente del Senato, esprime la sua posizione chiara a favore delle regole e dell’ordine normativo vigente. Durante un momento di relax nella Riviera di Levante, La Russa sottolinea a ‘La Stampa’: “Se non si può, non si può”. L’appoggio a Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, si concretizza nel richiamo alla necessità di seguire le normative attuali che non prevedono aggiunte ai giorni di sospensione della didattica al di fuori di quelli stabiliti.

Critiche e sostegno non mancano, evidenziando una profonda spaccatura nell’opinione pubblica e tra i rappresentanti politici. Da una parte, vi è il riconoscimento dell’esigenza di rispettare le regole e dall’altra l’importanza di adattare le istituzioni scolastiche alla realtà multiculturale della società italiana.

L’istituto di Pioltello, per compensare la chiusura del 10 aprile, ha optato per la rinuncia ai giorni di ponte del 29 e 30 aprile, una scelta che cerca di bilanciare tra il rispetto delle tradizioni e il mantenimento dell’ordine didattico.

“Oggi posso annunciare che abbiamo trovato 180 milioni per agenda Nord, un provvedimento che viene incontro ai ragazzi di quelle aree in cui c’è forte dispersione scolastica e spesso registriamo tassi di insuccesso. Le periferie del Nord devono avere le stesse possibilità formative. Si tratta di un grande piano formativo per supportare i nostri ragazzi, ci sono 400 milioni per il piano estate, per i genitori che hanno problemi quando la scuola chiude”.

Arrivata la firma che stanzia 400 milioni di euro per finanziare attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per il periodo di sospensione estiva delle lezioni. Destinato alle scuole primarie e secondarie statali e paritarie non commerciali, il decreto permette di sostenere progetti che prevedono attività ricreative, sportive, musicali, teatrali, a tema ambientale ma anche di potenziamento disciplinare e, più in generale, tutte quelle iniziative che favoriscono l’aggregazione, l’inclusione e la socialità. I docenti che decideranno di aderire su base volontaria ai progetti potranno essere remunerati nei limiti delle risorse disponibili per i moduli didattici attivati.

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