Pippo Civati presenta un referendum contro i nominati in lista: “Domani presentiamo la proposta referendaria per togliere i nominati dalle liste dell’Italicum. Sarà contento chi come Prodi dichiara che sono preoccupanti, come lo sono le pluricandidature. La nostra proposta è aperta al contributo di altri. Quello che non ha potuto fare il Parlamento, lo faranno i cittadini”. A Prodi turbano i 100 capilista decisi dall’alto: “Sull’Italicum ho sempre preferito non pronunciarmi. Ci sono aspetti che turbano, come i 100 capolista e soprattutto la pluralità di candidature, per cui alla fine si viene a gestire dall’alto un numero rilevantissimo di parlamentari. Questi rilievi sono rilievi oggettivi su di un meccanismo che può produrre problemi. Però non voglio dare un giudizio complessivo su questa legge, per non contraddirmi rispetto a quello che ho detto, perchè sono fuori ed è bene che abbia un minimo di prudenza”. La legge elettorale non può essere sottoposta nella sua totalità a referendum abrogativo. E’ possibile però intervenire su alcune sue parti. Per il suo impianto l’Italicum non è facilmente emendabile con delle semplici cancellazioni di articoli o di parti di essi. Ma il nodo dei capilista bloccati, secondo i promotori del referendum, ha la possibilità di essere superato. Così come quello delle pluricandidature, ovvero la possibilità di indicare la stessa persona in più collegi consentendo poi alla stessa di essere padrona del destino dei secondi arrivati quando ad elezioni avvenute dovrà scegliere per quale collegio optare. Un ulteriore leva nelle mani dei partiti per determinare chi entra alla Camera e chi no, visto che l’Italicum non varrà per il Senato che con la riforma costituzionale dovrebbe essere trasformato in assemblea non elettiva. “Chi va via merita tutto il nostro rispetto ma andarsene per far cosa. Io voglio bene a Civati, ma sono andato a vedere sul suo sito ed è scritto aderisci a Civati, cioè aderisci a un cognome. Dicevano a me che personalizzo ma chi se ne va sembra che faccia formazioni personali”, afferma Renzi tra l’ironico ed il beffardo.
Cocis