Si segue la pista dell’ allontanamento volontario, nelle indagini relative alla scomparsa di Roberta Ragusa, la donna di 44 anni allontanatasi nella notte tra il 13 e il 14 gennaio scorsi dalla sua abitazione di via Ulisse a Gello, frazione di San Giuliano Terme (Pisa). La Procura di Pisa avrebbe anche aperto un fascicolo per omicidio volontario a carico di ignoti, ma la notizia non trova al momento conferme ufficiali.
Una mamma legata alla famiglia, soprattutto ai suoi due figli: un ragazzo di 15 anni e una ragazza di 10: è questo il ritratto emerso dalle ricerche degli investigatori, che ha fatto crollare l’ ipotesi dell’allontanamento volontario.
Al momento si indaga sulla cerchia dei conoscenti della vittima, titolare di un’autoscuola, e si raccolgono testimonianze tra i familiari
Gli agenti stanno valutando anche un episodio considerato importante da chi conduce le indagini. rapporto della Ragusa con la congregazione dei Testimoni di Geova. Inoltre, la donna, due giorni prima di scomparire, andò
all’Asl a farsi refertare ferite al braccio e alla testa; il marito a ‘Chi l’ha visto?’ ha spiegato che quelle ferite sono state causate da uno scatolone che è caduto addosso a loro due mentre salivano in soffitta, facendoli ‘franare’ a terra.
Una ricostruzione su cui gli inquirenti vogliono fare piena luce, così come anche sui rapporti tra i due coniugi. Infine, ci sono dei testimoni che avrebbero visto la donna camminare per strada in pigiama la mattina del 14 gennaio: in questo caso la Ragusa potrebbe essere rimasta vittima di un’amnesia, oppure potrebbe essere finita nella mani di qualche malintenzionato.