Pisapia e ‘Campo Progressista’: ‘No ad un’altra Sicilia, fare di tutto per unire’

‘Non vogliamo un’altra Sicilia, non possiamo non fare di tutto per unire, nella discontinuità, per unire il centrosinistra. Qualcuno dice che è missione impossibile? No, sino all’ultimo giorno, dobbiamo provare’,   afferma ieri  il leader di ‘Campo Progressista’, Giuliano Pisapia, aprendo i lavori di ‘Diversa, una proposta per l’Italia’. Non basta distruggere, bisogna costruire: non è tattica  è buona politica.

 ‘Grazie per essere qui, in tanti, per parlare di politica, del Paese, del suo futuro, per vedere cosa si può fare’,  afferma Pisapia. Quindi cita Danilo Dolci, il Gandhi siciliano che voleva tradurre utopia in progetto. Lui, aggiunge,  può essere uno dei nostri punti di riferimento. Dare speranza, credere nell’unità e nella discontinuità.

Discontinuità,  ha proseguito Pisapia,  significa che nella legge bilancio c’è bisogno sin da subito di segnali forti partendo da un intervento importante sui superticket e da misure per la lotta alla povertà. Ha  sollecitato poi un impegno forte su ius soli e bio testamento, due dei nostri obiettivi.

Lo dico al Pd, l’idea dell’autosufficienza è un suicidio politico: non possiamo lasciare il Paese alla destra, dice ancora il leader di ‘Campo Progressista’: ‘Mettersi in gioco è un atto di resistenza, una cosa molto bella. Per questo ‘Campo Progressista’ continua a pensare al suo percorso. Saremo gli ultimi a cedere su unità e discontinuità’.

Pisapia ha invitato il Pd a smettere di guardare a destra e a centrodestra, ma di rivolgersi a sinistra: ‘Non ci può essere alcun cammino  per chi pensa che nel nuovo centrosinistra ci possa essere spazio per un nuovo o un vecchio centrodestra’.

Per Speranza, unire il centrosinistra senza cambiare è una presa in giro, non basta, è una alchimia elettorale: ‘Quando leggo su Repubblica di una ‘trattativa’ fra Pd  e noi, dico che il Pd non deve trattare con me con Bersani, con D’Alema ma deve recuperare gli insegnanti persi per una riforma sbagliata, deve recuperare i lavoratori, il mondo ambientalista offeso dal ‘ciaone’ al referendum sulle trivelle. Ce la faranno? Penso di no’.

Ad intervenire anche la presidente della Camera, Laura Boldrini: ‘Di fronte a tante espressioni di indisponibilità  credo che non ci siano più le condizioni per un’alleanza con il Pd. E io dico, purtroppo. Non sono contenta di questo. ‘Campo Progressista’ ha cercato un dialogo costruttivo con il Pd. L’obiettivo non era un’ alleanza purchè sia. Questo non basta. E non basta neanche fare le alleanze contro, per non far vincere qualcun altro’.

Come riporta ‘Repubblica’, l’idea degli anti-renziani di ‘Campo Progressista’ è di lanciare la presidente della Camera, Laura Boldrini non solo come candidato di punta del loro movimento, ma addirittura come candidato premier dell’intera coalizione, da Ap ai vari pulviscoli di sinistra, passando per il Pd.

‘L’appello di Pisapia deve uscire da questo anfiteatro. Lo porterò domani nella direzione del Pd’, afferma il deputato dem Gianni Cuperlo.

Un lucido Walter Veltroni invece, intervenuto invece al programma ‘In mezz’ora’ di Lucia Annunziata, ha spiegato che  c’è il rischio, in questo processo di messa in discussione della democrazia in Europa, che la sinistra si divida, spacchi il capello in quattro e ci si odi gli uni con gli altri. Se c’è un momento in cui la sinistra avrebbe il dovere di comporre le diversità è in questo momento. Fare ora una campagna elettorale in polemica è aprire un’autostrada alla destra. Sono divisioni irresponsabili in questo momento storico.

 

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