Dopo giorni di incontri e tentativi, l’ex sindaco di Milano ha deciso di fare un passo indietro, prendendo atto che non ci sono i margini per un’alleanza con il partito di Renzi. A questo punto gli esponenti di sinistra di Cp che provenivano da Sel  aderiranno a ‘Liberi e uguali’, la lista unitaria guidata da Pietro Grasso. Qualcuno, in Campo Progressista, parla addirittura di ‘tradimento’.

Ci abbiamo provato, per molti mesi, con tanto impegno ed entusiasmo,  afferma Pisapia al termine della riunione dei vertici di Campo Progressista: ‘Il nostro obiettivo, fin dalla nascita di Campo Progressista, è sempre stato quello di costruire un grande e diverso centrosinistra per il futuro del Paese in grado di battere destre e populismi. Oggi dobbiamo prendere atto che non siamo riusciti nel nostro intento. La decisione di calendarizzare lo Ius soli  al termine di tutti i lavori del Senato, rendendone la discussione e l’approvazione una remota probabilità, ha evidenziato l’impossibilità di proseguire nel confronto con il Pd. Io, come sempre, senza ambizioni personali, lavorerò però la riunificazione di tutte le forze progressiste sperando che non sia troppo tardi. Per quanto mi riguarda ripeto, come ho detto fin dall’inizio, che non sarò candidato al Parlamento’.

E, dopo Pisapia,  che si ritira dalla competizione elettorale, anche il ministro Angelino Alfano annuncia il passo indietro: ‘Ho scelto di non candidarmi alle prossime elezioni e non farò nemmeno il ministro’, ha comunicato durante la registrazione di ‘Porta a Porta’. Poi precisa: ‘Non lascio la politica ma non guiderò io il partito. Dal 5 di marzo, se si voterà il 4, non sarò né ministro né deputato’.

Sulle motivazioni della decisione, spiega, hanno influito anche gli attacchi ingiusti contro di me, ha rivelato riferendosi alle accuse di essere legato alla poltrona. E difatti spiega: ‘Voglio così dimostrare che quanto ho fatto in questo anni è stato dettato da sincera convinzione, e non da convenienza’.

Ho sempre detto che se non ci fossimo stati noi a portare sulle nostre gracili spalle di un partito del 4,4%o alle europee la settima potenza del mondo, questa potenza non avrebbe conosciuto la crescita, invece saremmo ancora in recessione. E tutto sarebbe andato il peggio possibile. Oggi è il momento di dirlo con un gesto.

Non ho ancora parlato con Matteo Renzi della mia non ricandidatura alle Politiche,  dice ancora a Bruno Vespa, è una scelta molto personale. Ma ovviamente una decisione comunicata al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni.

Fonti della segreteria dem dicono che il Pd va avanti con il progetto di coalizione di centrosinistra. Ci saranno sicuramente, al fianco del Pd, una lista di sinistra,   spiegano,   con ex Sel come Zedda, Smeriglio, Uras, Ragosta, Stefàno. Ci sarà poi una lista centrista con Pier Ferdinando Casini e Beatrice Lorenzin. E la terza lista alleata, assicurano, sarà quella di +Europa di Emma Bonino.

La sottosegretaria Maria Elena Boschi, durante la registrazione di Porta a porta, assicura: ‘Il Pd avrà comunque una forza a sinistra e una al centro in coalizione. Sono sicura che supereremo il 30%. Stiamo lavorando a una coalizione forte e coesa, non una coalizione che si sfascia il giorno dopo come quella di centrodestra. Ma il Pd non può rincorrere chiunque’.