Amichevole di lusso quella tra Brasile ed Italia. Le eterni rivali, il calcio spumeggiante degli uomini di Scolari a confronto con quello speculare degli azzurri. Teatro della sfida la Svizzera, campo “neutro”. L’Italia non vince contro i forti avversari dai tempi di Bruno Conti e della nazionale campione del mondo del 1982. Insomma e per farla breve, un match tutto da vedere. Partono meglio gli uomini di Prandelli, situazioni capovolte. L’Italia fa il Brasile. Sorpresa piacevole ma non basta. Il Brasile viene fuori alla distanza e colpisce due volte in dieci minuti. Al 32’ Fred tutto solo mette la palla alle spalle del portiere. Al 42’ il raddoppio dei carioca. Difesa ancora disattenta ne approfitta Oscar che non perdona. Due azioni, altrettante reti. Va bene al Brasile che raccoglie il massimo risultato con il minimo sforzo. L’Italia ha giocato bene a tratti anche meglio dei sudamericani ma ha il torto di non aver concretizzato. Nella seconda frazione esordio in campo per Cerci. Pirlo e Osvaldo vengono sostituiti dal dall’esterno e da El Sharaavy. Ancora Italia, il Brasile attende. 49’ ci prova Balotelli ma la punta del Milan non ha fortuna. Al 52’ El Sharaavy calcia in porta ma Julio Cesar riesce a metterci un a pezza. E’ il preludio al gol che arriva dall’angolo successivo all’azione della punta italo egiziana. Piattone di De Rossi. Una rete al Brasile dopo una attesa di diciassette anni. Il Brasile impiega dieci minuti per fare due reti, l’Italia solo tre. Euro conclusione di Balottelli. Julio Cesar ancora battuto. SuperMario sfodera una giocata da vero campione con un tiro che si abbassa alle spalle del pipelet carioca. Al 62’ Ancora Italia, sempre Balotelli. Julio Cesar riesce a respingere la conclusione sotto porta della punta azzurra. 67’ sfiora le rete anche Bonucci. Il Brasile è in bambola, l’Italia gioca a memoria. 75’ sempre e solo Italia. Balotelli impegna Julio Cesar. Azzurri vicini al vantaggio. Cerci gioca come un veterano, grande personalità. Alla fine è un pari. Prossimo appuntamento al 22 Giugno per la confederation cup.
Michele Pisani