Pnrr e la strategia di Raffaele Fitto per sciogliere i nodi

Il ministro per le Politiche europee Raffaele Fitto sgombera il campo da critiche strumentali e interessate delle opposizioni, e alla presentazione delle Anticipazioni del rapporto Svimez 2023, dal Pnrr ai fondi di coesione,  rilancia: ‘Stiamo lavorando e puntiamo ad un allineamento dei programmi con una programmazione unica nei prossimi mesi. Nel giro di due, tre mesi, un quadro organico di riferimento per mettere in campo nuova strategia, perché il dibattito non è solo solo la riuscita o no del Pnrr. Ma anche la necessità di una riforma delle politiche di coesione. Penso che non si possa continuare a usare risorse Ue, nazionali e risorse per la coesione, con l’idea di una proliferazione degli interventi. Abbiamo decine e decine di migliaia di interventi, oggi c’è bisogno di immaginare soluzioni con pochi obiettivi e programmi chiari che siano in grado di incidere strutturalmente sui Paesi. È un momento decisivo per la rimodulazione’

Questa  premessa porta Fitto a riaprire il file della rimodulazione del Pnrr, riguardo la quale il ministro, dopo aver rilevato che ‘siamo in un momento decisivo e fondamentale’, ricorda anche che ‘il piano italiano è di entità circa tre volte superiore al secondo piano Ue, quello spagnolo. Cosa che comporta non poche difficoltà nella modifica’.

Concludendo, dopo aver rassicurato su progettualità e prospettive in campo sul Pnrr,  il ministro ha completato la sua disamina asserendo con chiarezza: ‘Nel giro di 2-3 mesi potremo avere un quadro organico di riferimento per poter avviare una fase di attuazione completa che possa non solo risolvere i nodi organizzativi dei programmi in questione. Ma anche cercare di mettere in campo una nuova strategia’.

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