Con Pokemon Go milioni di giovani e meno giovani dedicano ore del proprio tempo a girare per strada dando la caccia ai mostri. E allora perché non trarne profitto? È quello che ha pensato Loris Pagano, ventisettenne della provincia di Ravenna impiegato in un fast food, tra i primi ad offrirsi di correre dietro ai mostriciattoli per conto terzi. Il ragazzo è tra gli allenatori di Pokemon presenti su ProntoPro.it (portale di incontro tra domanda e offerta di lavoro), che può essere ingaggiato per 15 euro all’ora. La cifra è ben lontana da quanto potrebbe incassare Apple grazie al gioco: 3 miliardi di dollari, secondo alcuni analisti. La nuova figura professionale viene pagata per svolgere un lavoro insolito: giocare al posto di qualcuno. Con 30 euro si comprano i servizi di un allenatore che per due ore cattura nuovi Pokemon, sale di livello, cova le uova e conquista palestre nemiche per conto di chi non ha tempo di giocare, perché magari deve lavorare. Se per alcuni ragazzi può essere un modo di arrotondare le entrate, Pokemon Go promette di far arricchire molte aziende, a cominciare dai suoi creatori – la giapponese Nintendo e la californiana Niantic – che con la app incassano milioni di dollari al giorno. Stando agli analisti di Needham & Co, anche Apple avrà il suo profitto: 3 miliardi di dollari nell’arco di 1-2 anni, generati dalla percentuale che prende su ogni acquisto fatto dagli utenti all’interno della app.
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