Augusto Minzolini sul Giornale della famiglia Berlusconi ha voluto scrivere di un “Conte da ridere” commentando la conferenza stampa di annuncio di “chiusura dell’Italia”, come ha titolato Il Mattino deludendo forse l’editore Francesco Gaetano Caltagirone, visto che su un altro giornale dello stesso gruppo – Il Messaggero – è stato perentoriamente chiesto al presidente del Consiglio di farla “davvero”, questa benedetta chiusura, di fronte all’estensione del coronavirus e al rischio che gli ospedali non ce la facciano a ricoverare i malati.
A una chiusura vera ed efficace dell’Italia ha invece creduto anche il Corriere della Sera gridandolo bene su tutta la prima pagina, quasi in sintonia col “Tutti in casa” di Repubblica, molto più appropriato del “Tutti a casa” evocato, questa volta infelicemente, dal manifesto come il fuggi fuggi nell’Italia dell’8 settembre 1943. Che ha ispirato anche Il Fatto Quotidiano col titolo sulla “grande fuga” dei “20mila” meridionali scappati in treno e in auto dal Nord verso le loro terre di origine trovando spesso ad accoglierli familiari e amici inferociti dalla paura di esserne contagiati.
A leggere i giornali del dopo annuncio di Conte ce n’è insomma per tutti i gusti. E va anche detto che il povero professore di diritto e avvocato catapultato quasi a sua insaputa dalle cinque stelle a Palazzo Chigi meno di due anni fa, fra la sorpresa e le dita incrociate del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, abituato ad altre forme di selezione della classe politica, doveva ben trovarsi in confusione d’animo presentandosi alla conferenza stampa se ha cominciato, o quasi, dicendo di avere appena ricevuto una telefonata, presumibilmente di inconsueto incoraggiamento, dal “ministro Salvini…”