Polverini: “E’ una catostrofe politica. O superiamo scoglio, o andiamo a casa”

E’ decisa a risolvere quanto prima la questione dello scandalo dei fondi illegali al Pdl la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini (la vicenda che ha coinvolto l’ex capogruppo del Pdl Franco Fiorito). Intenzione che trapela sin dalle prime battute del suo intervento, nel corso della seduta straordinaria del Consiglio Regionale del Lazio. “Voglio chiedere scusa ai cittadini del nostro Paese, perché  siamo andati oltre”, dichiara Polverini. “In queste ultime due settimane la Regione è finita sulle prime pagine di tutti i giornali per l’uso abnorme e a dir poco disinvolto dei fondi al Consiglio regionale destinati ai gruppi – ha detto – ho sempre rispettato l’autonomia del Consiglio e dei gruppi,  aggiunge la Polverini- ma oggi sono qui per dire che a prescindere dal momento storico nel quale stiamo vivendo questo atteggiamento è considerato insopportabile e indecente dai cittadini”. “Paragonerei questa cosa – ha continuato la presidente della Regione Lazio- alla all’inondazione di Firenze, una catastrofe per la politica italiana e per le istituzioni come allora per le bellezze che la storia ci ha consegnato. Allora si decise di spalare fango e porre un argine affinché non succedesse più”. “Ho scelto questa sede perché anche se non ho la responsabilità amministrativa di ciò che è accaduto sento la responsabilità politica: ho deciso di venire qui – ha proseguito – per chiedere scusa a nome di tutti noi ai cittadini del Lazio per quello che hanno letto o ascoltato per ciò che si è consumato nelle nostre istituzioni, ai cittadini del nostro Paese perchè siamo andati oltre, chiedere scusa a tutte le altre istituzioni”.

E sulle sorti del partito, ha dichiarato: “O superiamo questo scoglio o siamo come la Concordia e ci sfracelliamo”. “La mia strada è questa: o va avanti o finisce. Se qualcuno pensa di usarmi per procrastinare la situazione ha capito male: o si supera o si va a casa oggi. Io non mi voglio vergognare di uscire di casa. Voglio guardare la gente in faccia. Nel tritarifiuti dove qualcuno mi vuole portare non ci sto. O ce ne andiamo tutti a casa”. 

Polverini quindi pone il partito di fronte ad un duro aut-aut: “o si opererà subito un taglio drastico sui costi della politica e soprattutto sui fondi destinati ai gruppi o saranno dimissioni”.

Linea dura quindi quella del presidente della Regione Lazio che ha ribadito di “non accettare tentativi di rinvio”. “Nessuno giocherà la propria partita politica personale sulla mia faccia, non tutti abbiamo sbagliato allo stesso modo. Ma siamo disponibili a dare l’esempio. L’antipolitica siamo noi se non cambiamo – ha proseguito – Non dobbiamo continuare a pensare che la battaglia è tra la giunta e il consiglio. L’istituzione è una, o c’é consapevolezza di questo, nel rispetto di maggioranza e opposizione, o non ce n’é per nessuno”.

“Non ho nessuna intenzione di fare un passo indietro. Stasera, stanotte, domani, che la seduta duri quanto vogliano i consiglieri: o siamo convinti che abbiamo voltato pagina oppure da qui usciamo convinti che siamo ex rappresentanti della istituzione, io per prima”, ha affermato.

Nella riunione di oggi non si è parlato invece delle dismissioni di Battistoni , anche se sembra trattarsi solo di una questione rinviata. Il gruppo infatti ha deciso che in aula, in occasione del consiglio regionale resa dei conti, a parlare per il Pdl non sarà Battistoni ma Chiara Colosimo, presidente della commissione Trasporti e consigliera più giovane della Pisana (area An, corrente Rampelli). Non sarà quindi presente Franco Fiorito, ex capogruppo Pdl, mentre il suo “rivale” politico Battistoni ha rinunciato ad intervenire.

Intanto questa settimana  l’ex capogruppo del Pdl potrebbe essere ascoltato dagli inquirenti.  E le indagini potrebbero concentrarsi anche su altri nomi, anche se per ora, l’unico indagato resta Fiorito.

Al momento resta di fondamentale importanza stabilire se il percorso dei flussi di denaro che Fiorito trasferiva dai fondi ai suoi tanti conti correnti in Italia e all’estero e capire se l’eventuale attività illecita dell’ex capogruppo coinvolga anche altri esponenti del Popolo della libertà.

Il quadro che si sta delineando è infatti di un enorme flusso di denaro transitato direttamente dal conto corrente Unicredit del Pdl a vari depositi bancari intestati a Fiorito. Improbabile che tale attività avvenisse all’insaputa di tutti ed anche su questo punto si concentra l’inchiesta,

Per ora le uniche certezze sono gli oltre 109 bonifici effettuati da Fiorito senza causale e i quasi 800 mila euro convogliati nei conti correnti aperti a suo nome. La Guardia di Finanza dovrà anche stabilire se nell’attività contabile del gruppo consiliare ci siano state attività anomale o siano state compiute false fatturazioni. Ipotesi questa che cambierebbe di gran lunga la posizione di Fiorito.

 

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