Polverini: “Resto se Consiglio approva tagli”. Alfano: “Polverini vittima, non deve dimettersi”

E’ il giorno della verità per Renata Polverini. Il presidente del Pdl Lazio, presente alla Pisana  dove è in corso il Consiglio Regionale per l’approvazione dei tagli da lei proposti, sceglierà se dimettersi oppure restare alla presidenza del partito in Lazio. In realtà tutto fa pensare che protenda per questa seconda opzione. Lo lascia intendere lei stessa tra le righe delle sue dichiarazioni nell’intervista a “Piazza Pulita” di Corrado Formigoni, in onda ieri sera su La 7. “Io sono una persona onesta, non ho mai rubato nulla e per questo, non pagherò per le colpe altrui”.

 

Ed oggi ribadisce il concetto ponendo una condizione:” resto se il Consiglio approva i tagli”.“Se oggi il Consiglio Regionale vota il taglio delle commissioni che saranno portate da 20 a otto e tutti gli altri provvedimenti che Consiglio e Giunta hanno già  trasformato in atti concreti porteremo a casa un risparmio di venti milioni per quest’anno e di ventisei milioni per i prossimi due anni. Ho già detto che a mio avviso si può intervenire di più. Con il Consiglio che darà questo segnale avremmo fatto soltanto un piccolo passo”, dichiara infatti il presidente della Regione Lazio poco prima di andare in Consiglio Regione, a margine dell’inaugurazione del nuovo Reparto di Geriatria dell’Ospedale Sant’Eugenio a cui ha presenziato.

“Le risorse risparmiate sono già state destinate a due assessorati lavoro e politiche sociali – continua – se oggi il Consiglio dimostra, e sono sicura che sarà così, che c’è  la consapevolezza di poter andare a avanti,  malgrado ciò che io ho definito una catastrofe politica ancora da superare, saremo in grado di trasformare in questi due anni e mezzo questa regione”.

Alfano: “Polverini non deve dimettersi”. Pdl solidale con Renata Polverini. Ma ad esporsi pubblicamente per difendere la sua posizione, è stato Angelino Alfano. Intervenendo alla ‘Telefonata’ in onda su Canale5, il segretario del Pdl ha dichiarato: “Il presidente del Pdl in Lazio è una vittima, non deve dimettersi”.

Alfano  ha poi annunciato  un giro di vite nel partito: “Non faremo sconti a nessuno  non guarderemo in faccia nessuno. Non vogliamo avere a che fare – ribadisce Alfano- con ladri rubagalline, cialatroni e millantatori che possono popolare il nostro schieramento politico”.

“Un grande partito, con oltre un milione di iscritti e migliaia di amministratori, si può ritrovare dentro anche qualche mela marcia. Il punto -ha continuato il segretario Pdl- è che siano poche e non contagino gli altri, attraverso criteri di selezione della classe dirigente che possano prevenire l’ingresso nelle istituzioni di questi soggetti. Poi, come si sa, il bene e il male sono nel cuore dell’uomo e quello non si può estinguere e dunque non è facile evitare che qualcuno arrivi. Ma un partito serio come il nostro deve fare di tutto perché questi casi siano immediatamente isolat”.

In relazione al caso Fiorito e alla possibilità che emergano altri episodi simili, Alfano ha detto: “credo che il caso sia isolato e voglio crederlo fino in fondo, perché, dai riscontri che ho avuto dai nostri capigruppo, non ci sono in altre regioni modalità così discrezionali di gestione dei fondi e del loro utilizzo”.

 

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