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‘Vorrei segnalare una lacuna che, sono certo, e’ semplicemente frutto di una disattenzione, conoscendo la sensibilita’ di Parlamento e Governo in materia: la deroga a tutte le norme extrapenali comporta anche la deroga al Codice antimafia e alla relativa disciplina sulle interdittive’, afferma il presidente dell’Autorita’ nazionale anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone in audizione alla Camera nelle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti, presso l’Aula della Commissione Trasporti, sul dl Genova: ‘Non ritengo di dover sottolineare i rischi insiti in tale omissione, soprattutto perche’ vi sono molte attivita’ connesse alla ricostruzione, dal movimento terra allo smaltimento dei rifiuti ad esempio, in cui le imprese mafiose detengono purtroppo un indiscutibile know how’.
‘Condivido lo spirito governativo del decreto. Era necessario arrivare a procedure extra ordinem e nominare un commissario straordinario. Il modo migliore per utilizzare un appalto il mondo rapido e’ che la stazione appaltante abbia regole chiare e certe. Inutile ricordare quanto un contenzioso incida sull’espletamento delle opere pubbliche’.
Quanto accaduto a Genova e’ una tragedia di proporzioni enormi. Lo Stato non puo’ certamente stare a guardare, ma deve utilizzare qualunque strumento affinche’ il Ponte sia ricostruito al piu’ presto ed al meglio. È un dovere verso la citta’ ma anche verso le vittime.
Con una disposizione che credo sia senza precedenti, ovvero la deroga a tutte le norme dell’ordinamento italiano, ad esclusione di quelle penali, si intende consentire al Commissario di muoversi con assoluta e totale libertà, imponendogli solo i principi inderogabili dell’Unione europea ed ovviamente i principi costituzionali.
Apprezziamo l’esigenza di speditezza del decreto, ma serve anche chiarezza delle regole. Il commissario fara’ atti amministrativi per decidere le regole e questo rischia di portare all’aumento di contenziosi. Una deroga cosi’ ampia non consente davvero al commissario di fare tutto quello che vuole.