L’ingegnere Bruno Santoro ha rassegnato spontaneamente le proprie dimissioni dalla Commissione ispettiva del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che opera per individuare le cause del crollo del Ponte Morandi. Santoro era tra gli indagati dell’inchiesta dei pm di Genova.
A renderlo noto un comunicato del ministero nel quale lo si ringrazia per la sensibilità e la professionalità dimostrate e si precisa che appena dal 23 marzo scorso Santoro è dirigente della Divisione 1 (Vigilanza tecnica e operativa della rete autostradale in concessione) della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali.
Il dicastero di Porta Pia sottolinea quindi come rispetto alle cosiddette ‘consulenze’ per Aspi, si fa notare che i collaudi delle opere in concessione vengono regolarmente effettuati dalle strutture del concedente a spese del concessionario.
Il ministro Toninelli che lo aveva personalmente nominato e che, nelle scorse settimane, non aveva comunque ravvisato un conflitto di interessi del professionista confermando la sua nomina nella commissione, ora accetta le dimissioni, ringrazia e precisa: ‘Appena dal 23 marzo scorso Santoro è dirigente della Divisione 1 della Direzione generale per la vigilanza sulle concessioni autostradali. E presso tale divisione non ebbe alcuna competenza sul progetto di manutenzione straordinaria presentato da Autostrade per il Ponte Morandi’.
Il ministero ribatte anche alle osservazioni sulle consulenze effettuate da Santoro per la società e sottolinea che i collaudi delle opere in concessione vengono regolarmente effettuati dalle strutture del concedente a spese del concessionario. Si conferma che gli incarichi dell’ingegner Santoro sono stati debitamente autorizzati anni fa dall’amministrazione all’epoca in cui Santoro era in servizio presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici.
Il nome di Santoro era tra quelli per i quali già due settimane fa Repubblica e L’Espresso avevano alzato il velo sui tanti motivi che rendevano evidente l’inopportunità di una sua nomina nella commissione di inchiesta
E ora le sue dimissioni scatenano nuove polemiche. E’ Forza Italia a chiedere ora che Toninelli lasci: ‘Le dimissioni spontanee dell’ingegnere Bruno Santoro dalla commissione sul ponte Morandi confermano la assoluta urgenza di rimuovere il ministro Toninelli dal suo incarico. Ancora una volta il ministro si è dimostrato incapace di decidere ciò che era ovvio e ribadito da Forza Italia: rimuovere Santoro perché indagato per i fatti di Genova. Si ripete un copione già visto in passato e denunciato da Forza Italia quando il ministro non rimosse altri componenti della commissione in palese conflitto di interessi. Il tremebondo Toninelli continua adesso a far finta di non essere alla guida di un ministero i cui vertici tecnici sono indagati dalla Procura di Genova per omicidio e altri gravissimi reati. E allora, ministro Toninelli, vuol prendersi una responsabilità e smetterla di nascondere la testa come uno struzzo e fuggire come un coniglio davanti alle sue responsabilità?’.
‘Autostrade avrà un’altra brutta sorpresa nei prossimi giorni. Io non faccio ricostruire il ponte a chi lo ha fatto crollare’, ha detto il vicepresidente del Consiglio e Ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti durante una visita alla Fiera del Levante di Bari: ‘Per quanto ci riguarda il ponte Morandi lo deve ricostruire un’azienda di Stato come Fincantieri, perché dobbiamo monitorare cosa si farà sulla ricostruzione del ponte’.
‘Più che brutte sorprese per Autostrade vorrei belle sorprese per i cittadini di Genova, per la Liguria e per il sistema di imprese del Nord Ovest che del porto di Genova si servono’, il presidente della Liguria Giovanni Toti ha commentato l’annuncio di brutte sorprese nei prossimi giorni per Autostrade per l’Italia: ‘Siamo tutti d’accordo che Fincantieri debba ricostruire il ponte, lo abbiamo detto nei giorni scorsi. Per quanto riguarda il Governo e i suoi ministri io credo che dovrebbero cominciare ad annunciare buone notizie per i genovesi e per il paese, non brutte notizie. Credo che farebbe più efficacemente il suo lavoro. A Genova servirebbe una deroga al codice degli appalti per la ricostruzione un sistema di aiuti alle imprese, la garanzia per gli operatori del porto che resti in efficienza senza aumenti di costi. Servono molte cose che deve fare il Governo ma non polemiche’.
Toninelli lo ha invitato a permettere agli sfollati del crollo del ponte Morandi di rientrare nelle loro case per recuperare gli effetti personali. Intanto la procura di Genova ha dato il nulla osta per partire con le operazioni di installazione dei sensori utili per il monitoraggio dei monconi del ponte Morandi. ‘Pronti a partire’ precisa Toti.
Su Twitter, anche Toninelli ha polemizzato con Toti: ‘Il presidente Toti si preoccupi di far rientrare in casa gli sfollati per riprendersi gli effetti personali e di dar loro un nuovo alloggio. Non faccia politica su #Genova. Autostrade sborserà il danaro, come suo dovere, ma non ricostruirà il ponte che ha fatto crollare’.