Una elaborazione grafica del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina, tratto dal sito www.projectmate.com. Il via libera del cda della Stretto di Messina, presieduto da Giuseppe Zamberletti, su proposta dell'amministratore delegato Pietro Ciucci, ha completato l'iter di approvazione - avviato a metà giugno scorso - del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina e dei 40 chilometri di raccordi a terra stradali e ferroviari, comunica una nota della societa'. ANSA/INTERNET-WWW.PROJECTMATE.COM +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++

Ponte sullo Stretto e relazione degli esperti del ministero

‘Sicilia e Calabria, pur ospitando l’11,4 per cento della popolazione, contribuiscono al prodotto interno lordo nazionale solo per il 6,8. Di più: ‘Questa situazione di debolezza della struttura produttiva si è aggravata nel corso degli ultimi venti anni: la variazione relativa rispetto al Centro Nord è stata del meno 15,3 per cento e, dato ancora più negativo, è stata del meno 2,7 per cento rispetto allo stesso Mezzogiorno’, parte da queste due considerazioni la relazione che  il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini ha trasmesso al Parlamento: la tesi degli esperti è dunque che per invertire una rotta che costa alla Sicilia due punti e mezzo di Prodotto interno lordo in venti anni sia necessario realizzare un collegamento stabile sullo Stretto, privilegiando la soluzione a tre campate ipotizzata da Italferr e non quella a campata unica sostenuta invece da Webuild, che ha vinto la gara per realizzarlo.

La commissione di tecnici era presieduta da Giuseppe Catalano. Il parere trasmesso al Parlamento sconsiglia le soluzioni dei tunnel subalveo e in alveo soprattutto per l’elevato rischio sismico ad esse collegato e per la mole di indagini geologiche, geotecniche e fluidodinamiche necessarie per verificarne la fattibilità tecnica, ma anche per l’eccessiva lunghezza necessaria per il tunnel subalveo e la presumibile durata degli approfondimenti necessari per la nuova soluzione del tunnel in alveo, per la quale mancano riferimenti ed esperienze. I vantaggi del Ponte, invece, sarebbero evidenti: ‘Una recente ricerca – si legge nel documento – mostra come gli investimenti già oggi programmati sulla rete ferroviaria porterebbero ad una significativa riduzione del disavanzo di accessibilità del Mezzogiorno, a cui andrebbe poi ad aggiungersi il beneficio prodotto da un collegamento stabile dello Stretto di Messina che a sua volta potrebbe ridurre i tempi di attraversamento di un convoglio ferroviario dalle circa 2,5 ore a circa 20 minuti’.

La relazione suscita reazioni contrastanti: ‘Non capiamo come il governo Draghi abbia potuto licenziare una relazione tecnica sul Ponte sullo Stretto di Messina – rilanciano i coordinatori di Europa Verde Filiberto Zaratti e Luana Zanella – quando ancora in tutto il Sud Italia è difficile muoversi tra città e città e tra regione e regione sia via strada sia via rete ferroviaria.  I 10 miliardi che servirebbero per costruire il ponte sullo Stretto di Messina – prosegue il verde Giuseppe Campana – si potrebbero impiegare per realizzare 750 kilometri di rete attrezzata per tram e filobus, rivoluzionando la mobilità delle aree urbane’.

Il Movimento 5 Stelle – storicamente contrario – si è detto favorevole alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Deputati, senatori e parlamentari regionali del M5s in Sicilia hanno avviato un confronto sulla relazione della Commissione tecnica del Ministero delle Infrastrutture pubblicata venerdì scorso  riguardo l’attraversamento stabile dello Stretto di Messina. Il Movimento 5 Stelle siciliano – commentano i portavoce del movimento – si confronta per lavorare per il bene della Sicilia approfondendo la relazione della Commissione tecnica sull’attraversamento stabile dello Stretto, un confronto ricco di spunti. Questo è l’unico metodo che conosciamo e che negli anni ci ha fatto guadagnare credibilità nei territori, ci ha permesso di portare risultati concreti, lavorando in sinergia fra tutti i livelli istituzionali.

Per la Sicilia – aggiungono – vogliamo il meglio e sulla questione dell’attraversamento stabile dello Stretto noi siamo protagonisti, soprattutto a Roma. Abbiamo analizzato la relazione pubblicata dal Ministero delle Infrastrutture approfondendo la questione senza alcun pregiudizio ideologico. Come Movimento 5 stelle valuteremo con attenzione gli studi di fattibilità che verranno realizzati, così come le valutazioni ambientali. In ogni caso – prosegue la nota – sfidiamo le altre forze politiche a chiarire se quest’opera rappresenta solo una bandierina elettorale o se si vogliono superare veramente i divari infrastrutturali esistenti. Per cui noi siamo aperti alla realizzazione di un collegamento stabile se, con la stessa legge di finanziamento, venga previsto e finanziato un piano infrastrutturale complessivo per il sud che tenga in debita considerazione le giuste compensazioni per il territorio. Pretenderemo che sia l’opera che il piano infrastrutturale – concludono gli esponenti del M5s – vengano inquadrati come strategici e finanziati quindi con fondi pubblici nazionali aggiuntivi rispetto al fondo sviluppo e coesione, ai fondi strutturali ed esclusi dal computo del 34% del Mezzogiorno previsto dalla normativa vigente, così come è avvenuto per tutte le opere strategiche nazionali realizzate in passato.

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