A Roma, una delegazione dei consiglieri di minoranza del Comune di Villa San Giovanni, guidata dal Consigliere comunale Marco Santoro, ha incontrato l’Amministratore delegato Pietro Ciucci, presso gli uffici della Stretto di Messina Nell’occasione, organizzata dall’Onorevole Francesco Cannizzaro, il Consigliere Santoro, ha rappresentato l’esigenza di intensificare ulteriormente il rapporto di collaborazione con la Stretto di Messina con l’obiettivo di sviluppare attività volte a informare la cittadinanza sulle effettive ricadute dei lavori su Villa San Giovanni.
Ciò tenuto anche conto delle richieste in tal senso provenienti dai cittadini. Nel corso della riunione l’AD Ciucci ha illustrato lo stato di avanzamento dell’opera, richiamando il recente parere favorevole rilasciato dalla Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE), sul progetto definitivo del ponte sullo Stretto, un importante passo avanti per la realizzazione dell’Opera. Per quanto concerne le prossime tappe, in attesa dell’approvazione del progetto definitivo da parte del CIPESS, l’AD ha sottolineato l’importanza di proseguire nell’attività di dialogo con il Territorio prestando la massima attenzione affinché la realizzazione dell’Opera abbia il minimo impatto sulla cittadinanza e le migliori ricadute economico sociali. All’incontro hanno preso parte anche i Consiglieri comunali Filippo Lucisano, Domenico De Marco e Rocco La Valle componente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto.
“Silvia presentaci i tuoi ospiti: chi c’è con te stasera?” Mezzanotte è passata da un po’, siamo a metà dicembre, fa freddo e la gente sta già dormendo quando Bianca Berlinguer, in diretta su Rete 4. apre il collegamento con Silvia De Santis da Torre Faro (Messina). La brava inviata di Mediaset descrive con grande precisione la situazione in cui sorgerà il Ponte sullo Stretto, l’altezza dei piloni, la vista sulla Calabria, e spiega chi c’è con lei: “Alla mia sinistra potete vedere i cittadini favorevoli al Ponte, alla mia destra quelli contrari“.
In prima fila, tra i No, c’è ancora lui: Renato Accorinti. Il Sindaco in pantofole che ha governato Messina per cinque anni dal 2013 al 2018 quando sia alla Regione Sicilia che al Governo Nazionale c’era la sinistra, e aveva promesso “tutte le alternative al Ponte: la flotta dello Stretto, i collegamenti veloci, l’acqua gratis per tutti” e altre favole. Ovviamente non ne ha realizzata neanche una e alle elezioni comunali del 2018 è stato bocciato clamorosamente: con appena il 14% delle preferenze, è arrivato addirittura quinto tra i candidati a Sindaco. Un record assoluto nella storia d’Italia per un primo cittadino uscente: mai nessuno ha fatto così male.
Per i pro-Ponte, però, hanno parlato altri due personaggi importanti: un cittadino e un grande imprenditore. Il primo ad avere la parola è stato Franco Maricchiolo, fotografo, cittadino di Messina che sostiene la grande opera. Ha fatto bella figura: con una dizione impeccabile e un italiano perfetto ha detto che “il Ponte può essere una grandissima occasione di sviluppo per questa terra, per il Sud in generale. I Ponti uniscono e non dividono i territori. Può essere anche un volano per tante attività, ed è una delle pochissime – se non l’ultima – grande occasione per rilanciare l’economia del Sud Italia e della Sicilia in particolare“. Non solo ha detto cose sacrosante, ma ha mostrato all’Italia intera che a Messina c’è tanta gente che sogna il Ponte. E per come si è presentato, elegante, distinto, colto, ha fatto fare bella figura alla città e alla Sicilia intera. Mentre i No parlavano praticamente a gesti, emettevano versi, sembravano quasi usciti dalle caverne.
Poi l’inviata ha coinvolto anche Vincenzo Franza, amministratore delegato della Caronte & Tourist: è uno degli imprenditori più importanti della Sicilia intera, con i traghetti dello Stretto (e non solo) gestisce un business multi miliardario che inevitabilmente con il Ponte subirà un pesante contraccolpo. Eppure, evidentemente, Franza ama Messina e la Sicilia più delle sue tasche. Preferisce guadagnare un po’ di meno ma vivere in un territorio migliore, più ricco e sviluppato, anziché continuare ad avere il monopolio dei trasporti nello Stretto in un’area sempre più depressa, marginale, degradata e povera. E infatti Franza non usa mezzi termini, e smonta in pochi secondi tutti i luoghi comuni secondo cui gli armatori sarebbero contrari al Ponte sullo Stretto: “sembra strano ma è così – ha detto – ci sono vari punti di vista per cui non si può che essere favorevoli all’opera. Innanzitutto da imprenditore, un investimento di così grande importanza su Messina, su questo territorio, non può che portare benessere e ricchezza ad un territorio oggettivamente povero. Poi, da messinese, colgo l’occasione che quella che chiamiamo l’area integrata dello Stretto lo diventi veramente, unendo due territori importanti (Messina, Villa San Giovanni e Reggio Calabria contano 500 mila abitanti e con il Ponte diventerebbero la 7ª città d’Italia, ndr) e garantendo a Messina un ulteriore sviluppo. Messina è la principale area turistica della Sicilia con le Eolie e con Taormina e con il Ponte che può diventare esso stesso un’attrazione, e lo sarà ancora di più. Ma soprattutto da Siciliano mi rendo conto che grazie ad un collegamento stabile che ha una valenza prettamente ferroviaria, la Sicilia oltre ad essere un’isola al centro del Mediterraneo, al centro della storia del Mediterraneo, lo diventerà anche per la logistica del Mediterranea. Oggi quasi tutte le linee dell’Africa che partono non vanno in Sicilia, vanno nel Continente, vanno a Genova, vanno nel nord Europa“.
Franza alza il livello del dibattito, parla di Sicilia come polo della logistica, intuisce la reale valenza del Ponte sullo Stretto che è considerato “strategico” persino dall’Unione Europea proprio per il suo valore internazionale.
“Il sottosegretario Ferrante del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ammesso che l’operazione Ponte sullo Stretto, fortemente voluta dal vicepremier Matteo Salvini, sta gravando pesantemente sui conti dell’Anas. Rispondendo a un’interrogazione parlamentare nella commissione Ambiente, il governo ha dichiarato che la svalutazione delle partecipazioni in Stretto di Messina Spa ha generato una perdita di 69,8 milioni di euro, incidendo negativamente sul capitale netto di Anas, che ha subito una flessione del 7 per cento. Queste cifre, gia’ rilevanti, si sommano a un progetto totalmente sbagliato, aggravando il danno erariale che il ministro Salvini sta causando alle casse dello Stato e di cui dovrà rispondere politicamente”, dichiarano in una nota i deputati democratici Anthony Barbagallo e Marco Simiani, rispettivamente capigruppo nelle commissioni Trasporti e Ambiente della Camera che hanno presentato l’interrogazione. La vicenda solleva dubbi crescenti sulla sostenibilità economica e sulla gestione dell’iniziativa, richiedendo risposte chiare e tempestive.