Ponte sullo Stretto: procedura a tappe. Pietro Ciucci: opera pronta entro il 2032

Procedura a tappe per il Ponte sullo Stretto di Messina, la contestatissima opera che come annunciato dal Sole 24 Ore ai primi di maggio cambia gli iter approvativi e cancella dal calendario, come già previsto, il termine ultimo del 31 luglio per l’approvazione del progetto esecutivo sostituendolo con una procedura anche a fasi costruttive”.

Per rendere efficace questo cambio di rotta bisognava cambiare la norma madre, il decreto 35/2023: ora il decreto Infrastrutture approvato in Consiglio dei ministri il 24 giugno stabilisce questo nuovo percorso «per fasi costruttive». In sostanza, per singole realizzazioni non necessariamente funzionali. Una previsione che in molti hanno collegato alla questione delle coperture economiche e che consentirà di procedere passo passo nella realizzazione del Ponte. La Stretto di Messina, il concessionario dell’opera, getta acqua sul fuoco. «Con l’approvazione del Progetto definitivo da parte del Cipess, attesa entro l’anno, si avvierà la fase realizzativa del ponte con le prime opere anticipate e con la Progettazione esecutiva che potrà essere sviluppata per fasi costruttive in linea con le best practice internazionali», ha detto l’ad della società Pietro Ciucci. Che ha smentito anche possibili problemi legati alle coperture: «Con l’approvazione del progetto definitivo è previsto dalla legge che il Cipess accerti l’esistenza della copertura finanziaria per l’intero fabbisogno dell’opera».

Nell’ambito degli incontri istituzionali portati avanti dalla società Stretto di Messina, Ciucci ha partecipato ad una riunione con il sindaco di Catania Trantino. “Entro fine anno – ribadisce Ciucci durante l’incontro – avrà luogo l’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess, con l’avvio della fase realizzativa con il programma delle opere anticipate (cantierizzazione, bonifica ordigni bellici, sondaggi archeologici, espropri) nonché la redazione del progetto esecutivo. Confermati i tempi di apertura al traffico nel 2032”.

 

Ottimismo e fiducia espressi anche dal primo cittadino della città etnea che conferma la determinazione delle istituzioni nel voler portare avanti l’opera. “È un obiettivo prioritario del Premier Meloni, del Ministro Salvini e di tutto il Governo – dichiara il sindaco Trantino –. Va raggiunto prima possibile nell’interesse della Sicilia, della Calabria e di tutto il Meridione che da un secolo aspettano un collegamento stabile dell’isola con il Continente“. Mentre, esprimendosi in merito a Ciucci, conclude riponendo piena fiducia nelle sue capacità. “L’esperienza di Ciucci è certamente preziosa per dare una prospettiva concreta al Ponte,  madre di tutte le altre infrastrutture, stradali e ferroviarie”.

 

Nell’articolato del decreto si prevede la possibilità per il concessionario di assumere la direzione dei lavori evitando così che lo stesso contraente generale possa indossare il doppio cappello. Una previsione, dicono i bene informati, che farà sì che la società sullo Stretto assuma questo ruolo di controllore rispetto ai lavori eseguiti dal general contractor (il consorzio Eurolink con Webuild in testa). Tra le altre novità l’aumento dell’organico da 100 a 150 dipendenti.

Cominciando dal primo, la delibera del Cdm prevede un finanziamento di 20 milioni di euro per l’anno in corso e alcune misure urgenti antisismiche. Tra queste, quelle relative al patrimonio edilizio (anche privato) interessato dal fenomeno bradisismico localizzato nella «zona di intervento», già delimitata dal Dipartimento della protezione civile; alle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali prioritari e alla realizzazione di interventi di riqualificazione sismica. Infine, il dl prevede l’istituzione di un apposito Commissario straordinario, da nominare, con decreto del presidente del Consiglio su proposta del ministro per la Protezione civile, entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore del decreto.

Parecchie novità anche per quanto riguarda le infrastrutture. La principale riguarda l’autorizzazione, data dal Cdm al Mit, ad approvare il progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto di Messina anche «per fasi costruttive». Questo oltrepassando dunque la deadline del 31 luglio, inizialmente prevista da un decreto del marzo 2023. Nonostante ciò, il dl Infrastrutture prevede comunque la conferma del decreto Stretto per determinare l’aggiornamento del valore contrattuale dell’opera: pertanto, si dovrà calcolare il rapporto fra le tariffe del 2023 e quelle del 2021, «laddove applicabili».

Non solo date e tariffe, però: nei sei articoli del decreto si parla anche di disposizioni urgenti in materia di concessioni autostradali e di misure per garantire l’operatività della società concessionaria, con riferimento all’articolo 1 della legge n° 1158 del dicembre 1971 sul collegamento viario e ferroviario fra la Sicilia e il continente. Spazio, poi, per le norme in materia di commissari straordinari e sul rafforzamento della capacità tecnica e amministrativa dell’Autorità per la laguna di Venezia e della Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari. Infine, sono presenti le disposizioni urgenti sul completamento di interventi infrastrutturali e quelle sul trasporto pubblico locale.

Un “minestrone” che però, soprattutto per quanto riguarda il Ponte, non convince le opposizioni, a partire da Angelo Bonelli di Avs, tra i principali critici dell’opera: «Il Ponte sullo Stretto è un progetto con l’immunità, ovvero dove tutto è consentito. Ci troviamo di fronte a un decreto vergognoso, approvato all’ultimo Cdm, che prende atto del mancato rispetto della data del 31 luglio e che ora modifica le condizioni affermando che il progetto esecutivo può essere approvato per stralci funzionali. Ma – ha sottolineato Bonelli – un ponte non può essere approvato per stralci funzionali perché è un’opera indivisibile». Il segretario regionale del Pd Sicilia e capogruppo in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, ha definito l’opera tanto agognata da Matteo Salvini «un miraggio, visto che il progetto esecutivo del Ponte non potrà essere redatto prima della fine del prossimo anno e, quindi, subirà un ritardo di circa due anni».

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